Vicenda Poggetto: il Comune si accorda col curatore fallimentare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2005 09:09
Vicenda Poggetto: il Comune si accorda col curatore fallimentare

La giunta oggi ha approvato un provvedimento che chiude la vicenda del Poggetto (ovvero un edificio iniziato nel 1991, bloccato dal Comune nel 1993 e mai concluso) dopo 15 anni di contenzioso. Un provvedimento che garantirà un costante monitoraggio delle condizioni idrogeologiche della collina, che ridurrà di oltre il 40% le proposte presentate dal curatore fallimentare e che eviterà il rischio di vedere l'Amministrazione comunale condannata a un risarcimento danni di decine di milioni di euro.

"Il Comune con la decisione odierna ha, nella sua piena autonomia, agito nell'ambito della discrezionalità che gli deriva dai poteri di governo del territorio - spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi -. La soluzione individuata opera ulteriori significative riduzioni rispetto alla proposta presentata del curatore fallimentare e tiene conto in maggior conto le caratteristiche ambientale e paesistiche di un'area di pregio quale è quella della collina del Poggetto". Gli appartamenti realizzati ex novo, infatti, non saranno più di 30 per una superficie utile di poco più di 1.400 metri quadrati rispetto ai quasi 9mila del progetto originario e agli oltre 4.300 della proposta del curatore fallimentare.

A questi si aggiungono 10-12 alloggi che invece saranno realizzati utilizzando, nella parte più alta, il piano seminterrato già costruito. La parte non edificata sopra la copertura del piano seminterrato sarà trasformata in un giardino pensile. Da sottolineare che il nuovo intervento prospetterà esclusivamente su via Burci: sarà infatti lasciata libera la parte prospiciente Villa Lorenzi e gli edifici esistenti. Nella restante parte del seminterrato saranno realizzati posti auto, uffici e magazzini.

Nel complesso, quindi, l'intervento avrà un solo piano fuori terra soltanto su una parte dell'edificato rispetto ai due del progetto originario. "Questa soluzione - precisa ancora l'assessore Biagi - consente anche il recupero urbanistico e ambientale dell'area, attualmente degradata. Il primo risultato sarà quindi l'eliminazione dei pericoli per l'incolumità pubblica connessi a questa situazione. In secondo luogo questa proposta consente anche il controllo delle condizioni di stabilità della collina".

Gli operatori, infatti, saranno tenuti ad accompagnare il Piano di recupero con un'apposita relazione idrogeologica che verifichi, ai fini del completamento dell'intervento, la situazione, attuale e prospettica, dell'assetto del versante collinare, all'esito del quale potranno essere individuati gli interventi che si rendessero eventualmente necessari. "E' nell'interesse del curatore fallimentare, oltre che dell'Amministrazione, fare il modo che il Piano di recupero contenga tutte le garanzie di stabilità della zona - aggiunge ancora l'assessore Biagi -.

Con questa soluzione sarà effettuato un costante monitoraggio non solo sull'area interessata dall'intervento ma sull'intera collina". "Senza contare - conclude l'assessore Biagi - che questo accordo chiude in modo definitivo la causa di risarcimento danni intentata nei confronti dell'Amministrazione comunale. Una causa in cui si chiede al Comune un risarcimento di decine di milioni di euro".(mr)

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