Crisi industriale: anche lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze che rischia seriamente di chiudere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2005 15:33
Crisi industriale: anche lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze che rischia seriamente di chiudere

4 ottobre 2005 – Nel processo di riforma iniziato dal Ministero della Difesa nel novembre del 2000 il Farmaceutico Militare di Firenze, insieme ad altri 9 Enti distribuiti nel territorio Italiano, è stato inserito alle dipendenze di una sorta di Agenzia denominata A.I.D. Agenzie Industrie Difesa con la finalità di ridurne i costi di gestione pretendendo allo stesso modo, con criteri di economicità ed efficacia della gestione, il perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario. Considerando il fatto che l’unico dato favorevole sul bilancio presentato dall’AID in questi ultimi tre anni scaturisce dal solo taglio del personale (37 esuberi fra cui molte figure indispensabili per il funzionamento dell’Ente) e dal drastico taglio economico dei fondi compromettendo seriamente quelli di gestione primari.

Per i dipendenti esiste un disegno predeterminato che ha come fine ultimo la chiusura dell’Ente attraverso una progressiva anemizzazione delle risorse e dei mezzi necessari al suo sostentamento. Per questo la Provincia assumerà le opportune iniziative di sensibilizzazione verso il Governo, il Ministro della Difesa, il Ministro della Salute, i Senatori e i Deputati eletti in Toscana al fine di mantenere in vita, nel proprio territorio provinciale, una struttura strategicamente utile ed essenziale per il bene della collettività e del Paese”.

In seguito all’incontro avvenuto lo scorso 26 setembre tra la VI Commissione Consiliare della Provincia di Firenze e la RSU della Matec e preso atto che è stata comunicata dalla proprietà la definitiva chiusura, a gennaio 2006, con la perdita di 290 dipendenti il Consiglio provinciale ha approvato, all’unanimità, una mozione che impegna il Presidente della Provincia a far partecipare il Gonfalone dell’ente con la delegazione del Consiglio provinciale che aderisce alla iniziativa che la RSU della Matec Spa di Scandicci organizzerà a Brescia in data da definirsi; ritiene inoltre necessario ed urgente, per questa ed altre vicende simili che interessano il nostro territorio provinciale, l’individuazione di un soggetto referente nel tavolo dell’Unità di Crisi formato da Comuni, Provincia e Regione.

Le lavoratrici ed i lavoratori della Eli Lilly di Sesto Fiorentino sono seriamente preoccupati per il mancato avvio dei progetti di investimento per oltre 250 milioni di euro, annunciati già due anni fa con grande spiegamento di mezzi, alla presenza dell’allora ministro Gerolamo Sirchia.

La Lilly (multinazionale americana) non riconosce le organizzazioni sindacali in completo dispregio della Legge 300.

In evidenza