La Ruzzola sull'Amiata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2005 14:06
La Ruzzola sull'Amiata

Domenica 24 aprile, a partire dalle ore 10, l’associazione il Campanile di Petricci presenta la prima edizione della Ruzzola.
L’iniziativa rientra nell’obiettivo dell’associazione di promuovere, oltre alle risorse ambientali, storiche, culturali e agroalimentari, anche quelle più strettamente legate alla vita sociale del passato. La ruzzola è una tradizione sportiva che si svolgeva regolarmente a Petricci sin dal diciottesimo secolo e che ora viene ricostruita con costumi e materiali d’epoca.


La rievocazione dell’antico gioco avrà luogo dunque anche come ricostruzione di un dato ambiente sociale. La ruzzola di Petricci consiste in un disco di legno e di ferro che si lancia per mezzo di un filo. Più squadre partecipano al gioco, lanciando la ruzzola nel percorso stabilito per raggiungere la massima distanza, detta salmo. Nel XVIII secolo la ruzzola veniva giocata nei giorni di quaresima sino a quando la vegetazione spontanea delle siepi ne rendeva difficile il recupero. Pare che lo stesso Leopoldo II di Lorena si soffermasse a Petricci per assistere e partecipare al gioco.

I giocatori avevano anche un abbigliamento consono, che verrà riproposto nella rievocazione di domenica prossima: pantaloni di fustagno, tele grezze, velluti e scialli in lana filata lavorati a mano, cappelli di feltro e corpetti, fazzoletti da legare alla nuca, né poteva mancare, per le donne, il tipico zinale.
Ogni borgata aveva un proprio ruzzolaio, o laboratorio per la costruzione della ruzzola, il quale custodiva gelosamente i segreti della sua arte, come il tipo di legno da usare (di solito leccio, cerro o quercia), le misure etc.

Le scelte dovevano adattarsi alle caratteristiche fisiche di ogni lanciatore. Ogni ruzzola veniva infine contraddistinta con il marchio, oggi si direbbe logo, della borgata cui apparteneva.

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