Pisa: richiesta la Cassa Integrazione Straordinaria per il settore calzature, tessile e maglieria, interessa le aziende sotto i 15 dipendenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2005 12:53
Pisa: richiesta la Cassa Integrazione Straordinaria per il settore calzature, tessile e maglieria, interessa le aziende sotto i 15 dipendenti

15 aprile 2005- Dopo le richieste avanzate da tempo dalla CNA di Pisa, il Tavolo provinciale permanente sul Sistema Moda (cui partecipa anche CNA, insieme a Provincia, Associazioni e sindacati), nell'ultima riunione a Santa Croce sull'Arno, ha deciso di avanzare la richiesta di Cassa Integrazione straordinaria per il settore calzature, tessile e maglieria, una misura che interessa le aziende sotto i quindici dipendenti della provincia di Pisa.
“E' il primo passo concreto in favore dell’artigianato e delle piccole imprese che in questo momento soffrono in modo particolare per la crisi che ha colpito il settore –commenta Rolando Pampaloni, direttore CNA Pisa – La cassa integrazione rappresenterebbe una boccata di ossigeno per poter avere la speranza di ripartire.

La CNA da tempo sostiene la necessità di richiedere questo strumento, e per questo esprime la propria soddisfazione e ringrazia la Provincia di Pisa e le altre parti sociali che sono impegnate per dare risposte all'attuale situazione di crisi”.
Sono infatti le aziende artigiane e di piccola dimensione le più colpite dalla crisi in questo momento.
Alcuni dati relativi alla zona del cuoio:
- sul totale delle ditte del settore, 1942 in provincia di Pisa, circa il 70% sono aziende artigiane.


- dai dati riferiti ai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità al 31.12.04 il settore moda, rispetto all'anno precedente, rappresenta il 33% circa a livello provinciale. Il settore calzaturiero, da solo, ha avuto un incremento di circa il 75%.
- dai dati Inps riferiti al periodo 31.12.03 / 31.12. 04 l'occupazione nel settore moda registra un decremento del 9%, che significa oltre 500 lavoratori dipendenti in meno.
Le imprese artigiane e quelle di piccole o piccolissime dimensioni, lavorando come contoterziste, oltre a vivere direttamente gli influssi congiunturali, subiscono anche gli adattamenti alle spinte congiunturali delle imprese più grandi, loro committenti, le quali chiedono continui deprezzamenti delle lavorazioni e dei componenti, poiché a loro volta subiscono fortemente la grande pressione sui prezzi finali esercitate dalle merci provenite dalle aree low cost.


“La cassa integrazione non deve essere un segno di resa alla crisi, ma piuttosto un primo strumento per affrontare le difficoltà e preparare il rilancio - ribadisce Pampaloni - La parola ora passa al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che deve approvare e dare piena attuazione a questa richiesta”.
“Deve comunque continuare l'impegno del Tavolo permanente sul Sistema Moda - conclude il direttore CNA Pisa- il cui obiettivo è stato, sin dall'inizio, quello di offrire un luogo di concertazione di strategie condivise per il supporto del settore, la programmazione e la valorizzazione istituzionale del suo sviluppo.

È necessario anche dare corpo anche agli altri obiettivi: trasferimento tecnologico alle imprese, qualificazione e formazione professionale, politiche di marketing”.

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