Al Cinema ,” Super size me “: e allora facciamoci del male!

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2005 12:21
Al  Cinema ,” Super size me “:   e  allora  facciamoci del  male!

Mangiare esclusivamente da McDonald’s per un mese . E’ l’ esperimento compiuto dal regista Morgan Spurlock che propone un’inchiesta soggettiva e sarcastica, sulla linea di: Michael Moore . Il regista è un filmaker indipendente di 33 anni, che inquadra nel mirino il simbolo yankee per eccellenza. E ci va giù pesante: alla domanda: fa davvero tanto male? risponde alternando il suo pellegrinaggio di fast-food in fast-food con esami clinici che testimoniano il peggioramento dello stato fisico, toccando il genere dell’intervista all’esperto (nutrizionisti, medici, avvocati) e l’ammicco populista alla gente di strada.

Dinanzi a questa ricetta, la platea è testimone di una metamorfosi kafkiana: da personaggio attivo e vitale ad apatico il passo è fin troppo breve. Con tono solo apparentemente leggero – ed alcune virate improvvise che tradiscono la gravità della situazione, vedi il conato in automobile – l’autore filma la propria deriva personale: ingrassa quasi 10 chili, disegna squarci di furiosa ironia , balla sorridente sulla tomba dell’american dream – il culmine è la sequenza, di squisito cinismo, in cui la perfetta famiglia Usa non è in grado di recitare l’inno nazionale ma riproduce a memoria l’inno del cheeseburger.

Incluso nel prezzo, il disvelamento dei classici altarini: obbligatorio un pizzico d’indignazione quando Spurlock fa luce sulla condotta dei giganti dell’alimentazione che, in virtù di una politica lobbistica quasi criminosa, introducono i loro cibi nelle scuole elementari per “abituare” i pargoli alle micidiali pietanze .Seppur superando in sottigliezza e (s)drammatizzazione l’invettiva controversa di un FAHRENHEIT 9/11 , grazie ad una catena di trovate vagamente geniali (i cuccioli dell’asilo scambiano Gesù Cristo per George W.

Bush, ma McDonald’s è un punto fermo!), tra cui si distinguono le splendide caricature che scorrono sullo schermo (impagabile The Last Dinner), talvolta il documentario acquista un tono educativo e dottrinale, sottoforma di peana alla buona alimentazione, dove lo spettatore è invitato a sedersi a lezione per ascoltare il maestro. Se il contenuto è fuori discussione il tono talvolta predicatorio può far storcere la bocca, anche se SUPER SIZE Me(Miglior regia al Sundance 2004.) resta uno straordinario esempio di cinema/verità e di civile denuncia.
AL

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