E’ un ritorno da star, quello di Ani DiFranco a Firenze, mercoledì 30 marzo al Saschall di Lungarno A. Moro, per la prima data del suo nuovo tour italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2005 17:42
E’ un ritorno da star, quello di Ani DiFranco a Firenze, mercoledì 30 marzo al Saschall di Lungarno A. Moro, per la prima data del suo nuovo tour italiano

Una serata all’insegna del rock d’autore. Folksinger dall’attitudine punk, role model per migliaia di ragazze, titolare di una label discografica, cover girl per i magazine d’oltreoceano, la popolarità di Ani DiFranco è cresciuta a dismisura, fino a rendere stretto il vestito di artista indie che l’artista si è cucita addosso. Sul palco del Saschall proporrà il nuovo album “Knucke Down”, oltre ai successi del recente passato. Il disco, prodotto insieme a Joe Henry, arriva a circa un anno di distanza dal precedente “Educated guess”, che aveva fruttato ad Ani DiFranco due nomination ai Grammy Awards, per “miglior album di folk contemporaneo” e per “miglior packaging” dell’anno.

Come nel precedente tour, l’artista di Buffalo divide il palco con il suo bassista Todd Sickafoose, in una performance acustica. Special guest, il violinista Andrew Bird.

ANI DI FRANCO
Ani DiFranco, nata nel 1970 a Buffalo, stato di New York, fa dischi da anni. È coerente, libera e coraggiosa. Fino a pochi anni fa rappresentava uno dei maggiori well kept secret della storia della musica americana. I suoi album, infatti, li ha sempre autoprodotti e pubblicati attraverso la propria etichetta indipendente, la Righteous Babe Records, che ha fondato nel 1990, rifuggendo dalla grande popolarità in cambio della garanzia di un’assoluta libertà espressiva.

Ani ricopre ogni singolo ruolo previsto dal meccanismo discografico: oltre a comporre, arrangiare e registrare ogni suo nuovo disco, è lei a decidere quando pubblicarlo e quali canzoni saranno contenute in esso, quale veste grafica, quali foto e quali le attività per portarlo alla conoscenza del pubblico. Oggi Ani e la sua Righteous Babe sono un caso discografico. Ama presentarsi come una folksinger: "…la musica folk rappresenta storicamente la voce della comunità, dei cambiamenti sociali.

Con il folk si impara a rispettare la magnificenza dell’essere umano, a governare se stessi, a prendersi cura degli altri…" "…i miei idoli erano e rimarranno Woody Guthrie, Leadbelly, Bob Dylan, Utah Phillips, Michelle Shocked. Gente che vive la musica come un’estensione della tradizione orale. Tramandando piccole e grandi verità da una generazione all’altra. Se morissi domani, vorrei che sulla mia tomba ci fosse scritto: “Ani DiFranco, songwriter, music maker, storyteller, freak”.

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