Sgrena: solidarietà al Centro Donna di Livorno
Una manifestazione per liberazione della giornalista del Manifesto, di Florence Aubenas e di tutti gli ostaggi in Iraq

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2005 18:00
Sgrena: solidarietà al Centro Donna di Livorno<BR>Una manifestazione per liberazione della giornalista del Manifesto, di Florence Aubenas e di tutti gli ostaggi in Iraq

L'iniziativa, promossa dal Comune di Firenze, dalla Provincia di Firenze, da Cgil, Cisl, Uil, da Arci e Acli, dal Comitato Fermiamo la Guerra, da Testimonianze, dal Cospe e dalle Donne di Firenze, si terrà domani alle 21.15 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. A presentare l'iniziativa questa mattina nella Sala di Lorenzo di Palazzo Vecchio era presente l'assessore alla cultura del Comune insieme al presidente della Commissione pace, al direttore di Testimonianze Severino Saccardi , ad Alessio Gramolati della Cgil e Adriano Fratini della Cisl.

Tutti insieme per la pace e la cultura dei diritti, per la salvezza e la libertà di Giuliana e di tutti gli ostaggi. Domani sera insieme agli amici e colleghi di Giuliana e al compagno Pier Scoalari ci sarà anche il Sindaco di Firenze a chiedere la liberazione di Giuliana con Severino Saccardi , il presidente della Provincia, il rappresentante delle autorità nazionale palestinese in Italia Nassera Benali, il corrispondente in Italia di "El Watan" e della radio algerina Nassera Benali e la responsabile cultura dell'Espresso Wlodek Goldkorn.

Saccardi, che domani sera presiederà la manifestazione, ha sottolineato come l'incontro sarà non solo orientato a testimoniare in favore della liberazione di Giuliana Sgrena ma anche a promuovere la discussione, il dialogo, il confronto sulla questione irakena che coinvolge sempre più giornalisti che svolgono soltanto la loro professione. L' assessore alla cultura ha inoltre ricordato il numero crescente di giornalisti di guerra che oggi sono quotidianamente presi in ostaggio e che in molti casi perdono la vita.

L'assessore ha poi aggiunto che l'obiettivo è quello di dare vita ad una manifestazione di popoli, di culture , ma anche di gente comune , di persone che si uniscano in coro per la liberazione di Giuliana e per la pace.

Un naturale sentimento di impotenza e di smarrimento si è diffuso dopo la notizia del rapimento di Giuliana Sgrena, soprattutto fra chi ha avuto modo di conoscere e di apprezzarne il suo lavoro. Le donne dell’Associazione Evelina De Magistris hanno voluto reagire a questi sentimenti e alla situazione attuale organizzando un incontro al Centro Donna, per dare forze alle parole, per sentirsi vicine a Giuliana Sgrena e per farle, in qualche modo, sentire tutta la solidarietà delle donne che da sempre l’hanno seguita ed apprezzata nel suo lavoro.


“E’ il momento –ha commentato Alessandra Atturio vice sindaca- di mantenere viva la vicenda irachena e quella delle due giornaliste attualmente sequestrate: la nostra Giuliana Sgrena e la francese Florence Aubenas. E’ ormai evidente la volontà di dare la caccia ai giornalisti, o almeno ad un certo tipo di giornalisti, per non far emergere la verità”. Paola Meneganti presidente dell’associazione ha sottolineato: “Mi ricordo quando Giuliana diceva –non riesco a scrivere qualcosa se non lo vedo, se non lo conosco- il suo modo di lavorare, che certo l’ha maggiormente messa a rischio, ma la portava a scrivere le ‘parole altre’ quelle che ci ricordano che non c’è solo la ‘verità ufficiale’ e menzoniera.

Quello che possiamo e dobbiamo fare è continuare a dirle queste parole, che sono così diverse e lontane dall’ufficialità”. E proprio sulle parole e la loro importanza si è incentrata la discussione alimentata dai pareri di molte altre donne fra cui l’assessora Maria Pia Lessi e Letizia Del Bubba che ha ricordato: “L’unica forma di resistenza attiva sono proprio le parole che possono tener viva l’attenzione, cercando di diffondere una cultura alternativa. Se ci fossero canali praticabili sarebbe bello far conoscere alle donne irachene la nostra solidarietà”.

E di Giuliana Sgrena naturalmente è stato tracciato un ritratto ricordando i suoi numerosi meriti, come ha sottolineato Daniela Bertelli: “Il suo grande pregio è quello di aver fatto parlare le donne, aver dato loro una voce, andando a cercarle nelle loro case, nelle loro realtà”.
Costruiamo un ponte di parole, come propone Delfina Lusiardi, nell’attesa della sua liberazione.

(Antonella DE Vito)

Articolo tratto dal sito "Mani di Strega"

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