Come viene raccontata oggi la guerra, che immagine ne abbiamo, che informazioni ne ricaviamo, quante sono le guerre e i conflitti oggi nel mondo?
Il libro Guerra e Media: la guerra in Iraq – che sarà presentato stasera al Palazzo del Podestà di Montevarchi (ore 21.00) - tenta di stimolare alcune riflessioni su una realtà complessa, di difficile lettura e comprensione come quella del ruolo dei media nella narrazione e percezione della guerra, concentrandosi particolarmente sul conflitto iracheno.
Basti pensare al rapimento della giornalista Giuliana Sgrena per capire quanto questa relazione sia oggi di inquietante attualità.
L’iniziativa organizzata dal Centro di Documentazione Città di Arezzo all’interno del progetto Porto Franco (promosso dalla Regione Toscana) e in collaborazione con il Comune di Montevarchi, avrà fra gli ospiti i giornalisti Ugo Cubeddu (Il Messaggero) e Rosanna Santoro (Porta a Porta); presenterà la serata Enzo Brogi.
Il libro, presentato in questa occasione, nasce come pubblicazione diretta ad insegnanti e studenti delle scuole superiori, ma si allarga ad un pubblico più vasto e vuole provare a fornire qualche spunto di riflessione sul tema “guerra e media”, partendo proprio dall’analisi del conflitto in Iraq.
“L’intento è quello di contribuire allo sviluppo di una maggior consapevolezza e capacità critica nei confronti dei media in modo da favorire quell’auspicata cultura di pace oggi ritenuta, crediamo a torto, scelta utopica”, afferma Anna Dal Piaz curatrice del volume.
Fra gli argomenti trattati dal volume e di sicuro interesse: la storia dell’Iraq, il ruolo che i mass media hanno avuto nella crisi irachena, alcune testimonianze dirette come quella di Ennio Remondino, inviato RAI.
