Approvato il bilancio di previsione 2005

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2005 21:47
Approvato il bilancio di previsione 2005

La delibera che contiene il bilancio 2005 ed il bilancio triennale 2005-2007 è stata approvata dal consiglio comunale, nella seduta di oggi pomeriggio, con 26 voti favorevoli e 16 voti contrari.
«La valutazione sul bilancio del Comune e sul percorso seguito è estremamente positiva» Ad esprimere soddisfazione a nome della Margherita è la consigliera e presidente della commissione bilancio Lavinia Balata Orsatti che sottolinea "lo sforzo fatto dall'amministrazione per limitare il più possibile l'impatto della scellerata politica fiscale del Governo e la capacità da parte dell'assessore al bilancio Tea albini e di tutti gli uffici della ragioneria di far quadrare il cerchio per contenere i tagli e limitarne i danni".

«E' evidente - ha detto Lavinia Balata Orsatti- che la diminuzione dei trasferimenti di denaro da parte dello Stato, hanno reso necessario un taglio di spese con il conseguente aumento dello 0,4 per mille dell'Ici che, almeno per le famiglie, verrà compensata dallo sconto sui rifiuti, nel passaggio da Tarsu a Tia". «Al di là dei numeri - ha aggiunto - va recuperato il valore politico di questo bilancio che, in coerenza con quanto contenuto nel programma del sindaco, sottolinea, da una parte la scelta della città solidale dove il welfare locale si riconosce nelle politiche pubbliche per una rete di servizi e di interventi sociali e per la promozione dell'uguaglianza e della moderna cittadinanza sociale.

Dall'altra in una città unita dove la concertazione con le realtà sociali e la comunità è strumento strategico». Balata Orsatti ricorda ancora una volta lo sforzo dell'amministrazione di centro sinistra di garantire il sostegno alle fasce di popolazione più deboli e bisognose, così come lo sforzo per salvaguardare il più possibile il sociale e l'istruzione, operando in questi settori solo quei tagli ai servizi accessori e complementari e non su quelli fino adesso erogati. «Ciò - ha concluso - consentirà alla nostra città di mantenere quella qualità della vita della popolazione, soprattutto degli anziani, dei bambini, dei disabili, degli immigrati, che è migliore rispetto alle altre città italiane e che viene riconosciuta a Firenze, considerata Comune virtuoso per avere rispettato il patto di stabilità».
«Voto contro questo bilancio perché corrisponde pienamente al programma elettorale di Domenici, e conferma un'idea della città rispetto alla quale abbiamo presentato un programma e una candidatura alternativa».

E' quanto ha dichiarato la capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De Zordo. «Non ci siamo limitati alla mera opposizione - ha aggiunto - e tuttavia insieme al gruppo di Rifondazione, abbiamo presentato nelle commissioni e in consiglio ordini del giorno con proposte fortemente innovative per la città. Lavorare per cambiare questa città lo considero un punto irrinunciabile del nostro impegno. Abbiamo portato proposte sulla mobilità, come le corsie preferenziali per l'Ataf, sugli anziani, sull'integrazione degli immigrati, come la proposta di una "Casa dei Popoli", sulla casa, sulla gestione dei rifiuti».

«È con soddisfazione - ha concluso la capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo - che vediamo che su queste proposte abbiamo trovato la convergenza di esponenti della maggioranza consiliare. Questo metodo di lavoro permette, partendo dai contenuti, di superare le differenze di collocazione e di conseguire quell'unità del centrosinistra che rimane per noi un obiettivo prioritario».
«Le società partecipate sono in perdita ma, invece di farle guidare da manager capaci, si preferisce privilegiare logiche di coalizione e tessere di partito e scaricare così i risultati negativi sul bilancio comunale, già di per sé preoccupante».

Si «attribuiscono al Governo Berlusconi le colpe di questa cattiva gestione ma non si chiede alla Regione i soldi necessari e sacrosanti per una città come Firenze». I consiglieri di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci, Jacopo Cellai e Giovanni Donzelli puntano il dito contro la manovra di bilancio dell'amministrazione comunale. «Il Comune - ha rilevato Gaia Checcucci - ha una quota pari a 135.539 milioni di euro nelle società partecipate. Tuttavia, dalle principali voci di bilancio un consuntivo gestionale pari a soli 207.900 euro con una flessione di 8 milioni di euro rispetto all'anno scorso.

Il dato totale di utili ricavati da tale partecipazione è nettamente risibile e preoccupante. C'è bisogno di un mutamento di management all'interno di queste società. Se è quantomeno contraddittorio che la sinistra "senza macchia" punti il dito contro i condoni e che poi non solo se ne avvalgano ma, come nel caso di Publiacqua, debbano ad esso quasi 5 milioni di euro, e assolutamente inaccettabile che sempre Publiacqua sia ricorsa alla regolarizzazione delle scritture contabili per oltre 73 mila euro per tappare le falle di una gestione incapace persino di tenere in ordine la documentazione.

E si pensa che si tratta di società nate da poco l'utilizzo del condono grida vendetta e richiederebbe almeno la rimozione immediata degli organi societari». «Particolarmente grave - secondo la consigliera di Alleanza Nazionale - la situazione di società come Ataf, con un meno 5 milioni e 419 mila euro di risultato d'esercizio, Publiacqua, che quest'anno ha un risultato di esercizio di soli 52 mila euro e passività pari a oltre 258 milioni di euro, aumentate del 55% in un solo anno, gran parte per scoperti di conto corrente.

Una società che non sta riuscendo neppure a riscuotere i pagamenti dei crediti per i consumi pari a 121 milioni di euro, dimostrando in tal modo una mancanza di efficienza notevole. Tali politiche societarie rappresentano il frutto di azioni avventate che sono costate molto a questa amministrazione. Firenze Fiera, Firenze Mostre, Quadrifoglio, Sitimet spa, Afam e le meno note Bilancino spa, Agenzia per l'energia sono tutte società partecipate che versano in gravissime condizioni finanziarie e che contribuiscono ad aumentare sempre più le perdite di utili del nostro Comune».

«Troppi tardi - ha concluso - per la riunione che l'assessore al bilancio e il sindaco vogliono fare con i rappresentanti del Comune nelle società partecipate. La verità è che una grande parte del patrimonio pubblico è stata, e continua ad essere usata per garantire equilibri interni a partiti ed alla coalizione di centrosinistra che governa piuttosto che per perseguire unicamente l'interresse dell'azionista di riferimento, il Comune, e quello dei cittadini-utenti» Da parte sua il vicecapogruppo Iacopo Cellai ha sottolineato che «il dati del bilancio 2005 contraddicono nettamente la sistematica campagna di disinformazione della giunta comunale sulla legge finanziaria del governo.

In riferimento al consuntivo del 2004, non si ritrovano le motivazioni per scaricare sulle scelte politiche del Governo Berlusconi l'aumento dell'Ici ». «E' necessario ribadire - ha aggiunto il consigliere di Alleanza Nazionale - il famoso tetto di spesa del 2 % per i Comuni virtuosi proposto dal Governo Berlusconi sarà valido a partire dal 2006. Ad oggi permane invece la quota di spesa del 4,8% del consolidato del 2003. Fazioso dunque lo "scaricabarile" delle responsabilità attuato in merito dalla giunta.

Inoltre i 50 milioni di euro ottenuti dalle contravvenzioni ai cittadini per le infrazioni al codice della strada vanno contro la stessa volontà del sindaco di diminuirle attraverso un'adeguata informazione». «Anche la previsione di spesa corrente per il turismo lascia molto a desiderare - ha aggiunto Cellai - la cifra di 1.150.000 euro è una troppo bassa per una città come Firenze. Per quanto riguarda la voce cultura, nonostante i 21 milioni di euro stanziati nella parte corrente ed i 15 milioni di euro nella parte in conto capitale, bisognerà attendere il 2008 per vedere realizzata un'iniziativa degna di nota.

Infine, per quanto riguarda le spese correnti per lo sviluppo economico, sono previste soltanto 963 mila euro per l'artigianato, a dimostrazione della palese mancanza di attenzione della giunta nei confronto di questa categoria. Rileviamo inoltre un insufficiente impegno sul problema della casa, che non può essere attribuito sulle scelte finanziarie del Governo nazionale, che ha stanziato ben 6 milioni di euro, bensì alle scelte politiche di questa amministrazione e alle irrisolte controversie con la Regione Toscana.

L'assessore Tea Albini al bilancio è la prima a constatare la necessità di aprire una vertenza seria nei confronti della Regione. Ora aspettiamo i fatti». Secondo il consigliere Giovanni Donzelli «sarebbe auspicabile aprire una vertenza con la regione per ottenere i finanziamenti necessari per manifestazioni culturali come il Maggio musicale fiorentino o il Gabinetto Vieusseux. Troppo poco arriva infatti al nostro Comune». Donzelli ha anche chiesto «che il consiglio comunale si impegni a rivedere il funzionamento dell'atipico regolamento del quartiere 5.

Quest'ultimo prevede che i capigruppo possano partecipare a tutte le otto commissioni costituite, ricevendo in tal modo un gettone di presenza procapite di 50 euro a seduta, che tradotto in cifre complessive ammonta a 8400 euro al mese di spesa in più per i 17 consiglieri del quartiere in questione, 7 in più rispetto a tutti gli altri quartieri. E' ora di agire per fare chiarezza su tali anomalie».
«Nel bilancio non sono state colte le due grandi priorità di questa città: l'emergenza casa e il trasporto pubblico".

E' quanto sostiene la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. «Anno dopo anno, Firenze perde residenti - ha ricordato - le famiglie di lavoratori espulsi sono sostituiti da immobiliari, residence, affittacamere. Era invece necessario individuare nella casa la priorità sociale a cui rispondere con risorse anche proprie». «I cantieri che si apriranno - ha aggiunto la capogruppo di Rifondazione Comunista - peggioreranno notevolmente il traffico. L'inquinamento ambientale e acustico è allarmante.

Non sono presenti soluzioni e risorse per incentivare e realizzare un trasporto pubblico efficiente. E' infine preoccupante l'ennesima previsione di aumento dei proventi relativi alle multe. Questa voce sta diventando una vera e propria tassa comunale che va a colpire principalmente lavoratori fuori dalle fasce garantite dal servizio pubblico. Non è invece prevista la copertura per il contratto aziendale». «I numerosi ordini del giorno sottoscritti, come i nostri sulle corsie preferenziali e sulla casa - ha concluso Monica Sgherri - rappresentano un significativo indirizzo del consiglio alla giunta per le future variazioni di bilancio».
«Un voto contrario al bilancio 2005, che presenta uno squilibrio strutturale destinato a permanere nel tempo».

È quanto ha dichiarato il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli secondo il quale «le società partecipate non sono gestite in modo corretto: per ben venti aziende previsto nel bilancio 2005 un dividendo complessivo di soli 450mila euro». «E' inoltre grave - ha aggiunto il capogruppo dell'UDC - che, anziché con tagli alle spese inutili, si pensi di ripianare il buco di bilancio quasi esclusivamente vessando i cittadini con multe e balzelli. Per le contravvenzioni, è previsto un aumento di quasi 8 milioni di euro, per un totale di 50 milioni di euro.

Sono la seconda voce di bilancio dopo l'Ici: invece di puntare a migliorare la comunicazione per rendere i cittadini più disciplinati, il Comune trae beneficio dalla violazione delle norme». «E' poi inaccettabile - ha proseguito Razzanelli - che anche quest'anno le spese correnti vengano coperte con 13 milioni di euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione. Da ciò si evince che non ci saranno investimenti per opere di qualificazione urbana e che quindi la città continuerà a degradare. Invece di accusare il governo Berlusconi per i mancati trasferimenti, il Comune dovrebbe pensare ad eliminare gli sprechi, gestire in modo efficiente le società partecipate e snellire la struttura politica dei Quartieri, eliminando la funzione di "passacarte" che spesso sono chiamati a svolgere».

«Trovo infine assai negativo - ha concluso i capogruppo dell'UDC - che un'amministrazione di centrosinistra tagli le spese sociali per ben 28 milioni di euro».
Oggi nella seduta del Consiglio Comunale dedicata all'approvazione del bilancio di previsione, i cinque Quartieri si sono espressi all'unanimità con un documento letto dalla presidente del Quartiere 2 Vania Valoriani nel quale sono state evidenziate le difficoltà sostenute per i tagli dei finanziamenti derivanti da una legge che prevede meno stanziamenti per i Comuni e quindi per i Quartieri.

Un obiettivo che, secondo i Quartieri, dev'essere perseguito dall'Amministrazione Comunale, è la nascita delle cosiddette Municipalità, per le quali è stato proposto un tavolo unico di lavoro che elabori, entro il prossimo 30 giugno, una proposta da sottoporre ad una valutazione politica congiunta. Ben vengano le trasformazioni della città ed una raccomandazione, da parte dei presidenti dei Quartieri, a ridurre, se non è possibile eliminarlo del tutto, il lavoro precario nelle strutture del Comune e nelle aziende partecipate, con il ritorno alle politiche del lavoro a tempo indeterminato.

"Come tutti sapete quest'anno è stata ancora più dura, se possibile, dell'anno passato per il Comune di Firenze arrivare ad un bilancio di previsione facendo i conti con le conseguenze delle condizioni generali della finanza locale e dalla legge finanziaria nazionale. Anche chi non è addentro al dibattito politico attuale sulla Legge finanziaria e sulla vera e propria battaglia che il progetto governativo sta provocando tra Stato e enti locali, ha certamente percepito l'aria che tira. Per tutti gli enti locali, e in particolare per i Comuni, la situazione è sempre più difficile.

Da anni ormai i trasferimenti statali sono in diminuzione, ma con questa ultima Finanziaria le cose diventano ancora più drammatiche, perché non solo si diminuiscono ancora, e in modo drastico, i trasferimenti, ma si creano anche condizioni diverse e praticamente insormontabili, per permettere ai Comuni una vita «normale», che significa poi, prima di ogni altra cosa, la possibilità di garantire i servizi essenziali ai cittadini, una qualità della vita minima, che è fatta di servizi sociali ma anche di offerta culturale, salvaguardia dell'ambiente, lavori pubblici e una politica della sicurezza.

Per il bilancio del nostro Comune, in particolare, la situazione è grave anche se siamo rientrati nel Patto di stabilità, per noi valore che accresce credibilità e siamo quindi definiti «comune virtuoso», ma non è servito a molto a quanto pare. L'impossibilità di applicare l'addizionale IRPEF e della fiscalità locale (la cosiddetta tassa di scopo) che avrebbe consentito ad una città come la nostra di programmare entrate legate al flusso dei turisti (più di 6 milioni ogni anno!) per cui, invece, ogni fiorentino paga spese non indifferenti ogni giorno anche se da questo flusso non ricava guadagno, un altro esempio può essere quello già citato dalla relazione dell'assessore Albini e che si riferisce ai costi sostenuti per le sedute tecnico industriale.

Quindi, anche per questo, nell'esercizio, si sono dovuti fare i conti con una finanza con entrate lontane dall'attesa e dalla necessità effettiva del nostro territorio e popolazione, che ha portato a ricercare manovre correttive che non sono certo risolutive per gli anni a venire. I costi invece sono, come naturale, in aumento, per quello che è lo scopo di un ente locale: fornire servizi e quindi spendere, non certo risparmiare e capitalizzare ma reinvestire per la qualità della vita dei propri abitanti, di tutti noi, dei nostri figli che vanno a scuola, di chi lavora e si muove in città e fuori, di chi ogni giorno ha necessità sanitarie o di assistenza.

Inoltre, la trasformazione della città in una vera capitale europea, metropoli del mondo, non si può e non si deve fermare: è anzi una delle più importante sfide che Firenze sta vivendo da dopo la ricostruzione dall'alluvione del 1966 ed è un'occasione che questo governo cittadino non deve perdere. Senza dimenticare i suoi cittadini che per il 31% sono di età superiore ai 60 anni, mentre il 13% sono bambini entro i 9 anni che devono ricevere un'istruzione adeguata, in sedi e locali di refezione adeguate, e anche accoglienti.

So che è stato difficile dover ottemperare all'obbligo di tener conto in primis dei contratti e delle tutele dei 5.518 dipendenti comunali, quasi un'intera piccola città da soli ed in merito a questo esco un attimo dal tema e chiedo all'Amministrazione Comunale di tenere conto della richiesta di limitare il più possibile, se non di abolire del tutto, nell'interesse del diritto al lavoro, il lavoro precario nelle proprie strutture e nelle aziende partecipate, con il ritorno alle politiche del lavoro a tempo indeterminato.

Si devono cercare sinergie con gli altri enti presenti nel nostro territorio e che non versano certo in condizioni favorevoli ma che possono insieme all'Amministrazione Comunale trovare risorse, penso per esempio all'Università, un ateneo importante ed ancora prestigioso come il nostro con il quale si può realizzare una politica integrata di sviluppo della ricerca e dell'innovazione tecnologica. Inoltre, la Regione Toscana deve saper riequilibrare sul territorio del capoluogo di Regione le politiche sociali.

Spero che tutti siano d'accordo se chiediamo in questa importante occasione della discussione del bilancio di previsione per il 2005 del Comune di Firenze, che l'Amministrazione Comunale si attivi con le giuste formule giuridiche per istituire quelle che si definiscono «municipalità», dove finalmente anche il nostro possa essere un bilancio davvero «sociale e partecipato» e non solo discusso, come devo dare atto a questa Giunta anche per l'apporto enorme che ci sta dando il nuovo assessorato che ha la delega per il decentramento.

Il taglio del 10% ai Quartieri sul bilancio consuntivo del 2004 va rispettato come contributo del decentramento ai sacrifici complessivi dell'Amministrazione Comunale ma si deve dichiarare per onestà intellettuale che questa operazione non sarà ripetibile nel futuro giacché oltre il 50% dei bilanci dei Quartieri sono costituiti da spese sul sociale. Oltre il 70% è costituito da spese per il welfare e che il rimanente va per la sicurezza negli edifici scolastici. Occorre una valutazione più approfondita di quanto fatto fin qui sui compiti vecchi e nuovi svolti dai Conisgli di Quartiere (nuove aree verdi, nuove richieste di comunicazione e informazioni, servizi nuovi a fronte di nuovi bisogni ecc.) Ciò che toccano i Quartieri sono quegli aspetti che hanno immediata rilevanza sulla vita quotidiana delle persone e talvolta il soddisfacimento di bisogni primari.

Ciò deve essere garantito. Il decentramento non può essere considerato alla stregua di una qualsiasi direzione ma veramente, secondo il principio di sussidiarietà, l'istituzione che su temi è più adeguata a dare le risposte e fare proprie tante competenze. Le decisioni sul percorso di trasformazione dei Quartieri in Municipalità non possono essere prese con delibere che propongono variazioni a parti di uno statuto o di un regolamento: le decisioni vanno prese analizzando organicamente lo statuto comunale ed il regolamento dei Consigli di Quartiere.

Come Presidenti dei Quartieri esprimiamo quindi un parere favorevole, ma rimaniamo in attesa di poter ancora effettuare variazioni positive per il decentramento, che ogni giorno ascolta, interpreta e media i bisogni di tanti cittadini, accogliendoli, consigliandoli ed indirizzandoli verso un giusto percorso che li guidi verso Palazzo Vecchio più fiduciosi, cercando di lavorare con loro. Proponiamo quindi anche l'istituzione di una Commissione congiunta tra Consiglieri Comunali, Consiglieri dei Quartieri e Giunta che operi da oggi al 30 giugno per elaborare una proposta sulle Municipalità da discutere e definire entro l'anno come progetto politico".
"Sono soltanto delle gratuite illazioni le accuse mosse, in consiglio comunale, da Giovanni Donzelli, esponente di AN, relativamente alle presunte spese sostenute, in più, da parte del Quartiere 5 per la partecipazione dei capigruppo alle otto commissioni.

Anche il capogruppo di AN nel nostro quartiere ha sottoscritto il documento che poi è stato approvato". È quanto Stefania Collesei, presidente del Quartiere 5, ha dichiarato, rispondendo alle accuse mosse dal consigliere comunale di AN, Giovanni Donzelli. "Proprio ieri il Consiglio di Quartiere 5 - ha proseguito Stefania Collesei - ha votato un documento che dichiara valide le ragioni del regolamento interno che permettono a tutti i capigruppo di partecipare alle commissioni garantendo le forze politiche unicellulari.

Il documento è stato sottoscritto da tutti i capigruppo: da Forza Italia a Rifondazione Comunista passando dai partiti di maggioranza, compreso il capogruppo di Alleanza Nazionale del Quartiere 5". "I consiglieri comunali di Alleanza Nazionale parlano senza avere piena cognizione di causa della vita dei quartieri - ha concluso la presidente -. Infatti nel corso di questi primi 6 mesi di legislatura si sono svolte al Quartiere 5, ben 21 sedute di commissioni. Se anche un singolo capogruppo avesse partecipato a tutte le commissioni avrebbe percepito 1.071 euro lordi in 6 mesi ovvero 178 euro al mese ciascuno! Complessivamente 1958 euro al mese e non, quindi, 8400 euro così come affermato da Donzelli che magari potrebbe anche dichiarare quanto percepisce mensilmente per il suo impegno in Consiglio Comunale".

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