Economia rurale toscana: un quadro in chiaroscuro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2004 15:22
Economia rurale toscana: un quadro in chiaroscuro

FIRENZE- Un quadro di luci e di ombre, meno brillante di altri anni come era prevedibile nel quadro di una complessa congiuntura internazionale. Ma anche un quadro che conferma la bontà dell’impegno per la qualità che gli amministratori e gli agricoltori toscani hanno perseguito in questi anni, con risultati che ci fanno ben sperare per il futuro. Questo, in estrema sintesi, il giudizio espresso dall’assessore all’agricoltura Tito Barbini in relazione ai dati e alle analisi contenuti nel rapporto 2004 sull’economia rurale della Toscana, prodotto da Arsia e da Irpet e presentato questa mattina in consiglio regionale.

“E’ indubbio che il quadro del sistema agro-alimentare regionale che emerge da questo rapporto è assai meno roseo di quello che ci è stato presentato negli anni passati. Ce lo aspettavamo, vista la situazione economica internazionale. Non sono difficoltà da enfatizzare o drammatizzare, anche perché non mancano i dati positivi. Però penso che sia sempre meglio cogliere i segnali di sofferenza, in modo da intervenire nel modo più rapido ed efficace”. L’economia rurale toscana, ha spiegato ancora l’assessore, è sana e vitale, in grado di reagire alle difficoltà meglio di altre.

Lo dimostrano numerosi dati del rapporto, a partire dall’andamento aggregato dell’industria alimentare, che ha fatto registrare un più 5,7 per cento, nettamente superiore al 4,2 per cento che è il valore medio nazionale. Senza dimenticare poi altre tendenze significative, quali l’aumento del 15 per cento dell’offerta agrituristica e l’ulteriore crescita delle domande di riconoscimento delle denominazioni geografiche. “Tutti risultati che rappresentano il frutto di un impegno forte a favore della tutela e della valorizzazione della qualità e che dimostrano, ancora una volta, che è proprio questa la strada su cui è necessario muoversi – sottolinea Barbini – Era difficile confermare gli aumenti percentuali degli anni passati, ma l’agricoltura toscana ha tutte le carte in regola per riprendere il suo passo.

Semmai c’è da chiedersi dove ci troveremmo oggi se a suo tempo non si fosse imboccato con grande determinazione questa strada, se non si fosse lavorato ad una innovazione attenta, se non si fossero privilegiati valori come la genuinità, la salubrità e la tipicità”.
Fare tutto questo ha richiesto anche importanti risorse pubbliche. “Risultati importanti – ha ricordato l’assessore – sono stati raggiunti con il primo periodo di programmazione del Piano di sviluppo rurale. Un’esperienza preziosa, nella quale la Regione ha investito moltissimo, non solo in termini di mezzi finanziari e di personale, ma anche di idee originali.

E questo piano vuol dire dal 2000 ad oggi una spesa pubblica prossima ai 500 milioni di euro, con quasi 10 mila beneficiari solo per il 2004”.
“Un’esperienza – ha concluso Barbini – che stiamo già studiando con molta attenzione, per valutarne gli effetti misura per misura e sui singoli territori, in modo da migliorarci ancora per il secondo periodo di programmazione, dopo il 2006. I risultati ci confortano e ci incoraggiano, ed è anche questo impegno, questo metodo di lavoro, che ci fa ben sperare per il futuro”.

(pc)

In evidenza