Approvata la legge regionale sulle primarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2004 23:50
Approvata la legge regionale sulle primarie

La Toscana ha una propria legge che regola il meccanismo della scelta dei candidati e delle candidate dei partiti alle elezioni regionali. Il Consiglio regionale ha infatti approvato definitivamente la cosiddetta legge sulle primarie. Hanno votato a favore Ds, Margherita, Verdi e Sdi (ma il capogruppo, Pieraldo Ciucchi, si è astenuto su alcuni singoli articoli), mentre si sono astenuti Alleanza nazionale e Rifondazione comunista; hanno votato contro i gruppi di Forza Italia e dell’Udc, ed infine non hanno partecipato al voto, perché assenti dall’aula, i consiglieri dei Comunisti italiani.

Con la nuova legge, le primarie non saranno comunque obbligatorie: i partiti potranno scegliere se applicarle o meno. Il testo finale ha recepito alcuni emendamenti proposti da Marisa Nicchi (Ds) e da Agostino Fragai (Ds). Gli ultimi interventi in aula sono stati quelli di Maurizio Dinelli, Angelo Pollina e Paolo Marcheschi, tre esponenti di Forza Italia. “Da una parte si aboliscono le preferenze, dall’altra si reintroducono, con le primarie - ha detto il capogruppo, Dinelli – Ma così si recitano due parti nella stessa commedia.

E per di più le primarie si fanno pagare ai cittadini. Tutto questo solleva troppi dubbi”. “Non siamo contrari al meccanismo in sé – ha aggiunto – Ma non è un sistema che si può introdurre a livello locale o regionale, mancano punti di riferimento a livello nazionale”. Anche per Angelo Pollina, la contrarietà non è di principio. “Il vero punto debole – ha detto – è che dovrebbero riguardare anche il candidato a presidente, anzi questo dovrebbe esserne il cardine, mentre il centro-sinistra lo ha già scelto, e dopo approva le primarie per scegliere gli altri candidati”.

“Saremmo stati favorevoli ad una legge seria, che avesse coinvolto anche il Parlamento e tutte le Regioni. Questo invece è un testo incomprensibile, impresentabile, una legge ingisuta”, ha concluso. “Le primarie funzionano, sebbene con tutti i loro difetti, nei sistemi anglosassoni – ha spiegato infine Paolo Marcheschi – Sistemi che hanno una lunga tradizione democratica, nei quali il ruolo dei partiti rispetto alle figure dei candidati è marginale, è quasi un ruolo da comitato elettorale.

Il nostro sistema è molto diverso, e nei fatti questa legge è fatta su misura per i Ds; è propagandata come grande innovazione ma non è che un maquillage, un prodotto taroccato”. Sono infine intervenuti per dichiarazione di voto Franco Banchi (Udc), Mario Ricci (Rifondazione), Erasmo D’Angelis (Margherita), Maurizio Dinelli (FI), Virgilio Luvisotti (An), Fabio Roggiolani (Verdi). (ab)

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