CNA Firenze contro gli aumenti della tassa sui rifiuti per le imprese artigiane
Confartigianato Firenze: più raccolta differenziata e subito il via al termovalorizzatore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2004 19:39
CNA Firenze contro gli aumenti della tassa sui rifiuti per le imprese artigiane<BR>Confartigianato Firenze: più raccolta differenziata e subito il via al termovalorizzatore

Firenze, 15 dicembre 2004 – Più 7,22% per falegnami, idraulici ed elettricisti, + 11,21% per la produzione artigianale generica, + 21,41% per parrucchieri, barbieri ed estetisti, + 48,38% per carrozzerie, autofficine ed elettrauto, + 65,89% per le autorimesse e + 176,02% per le pizzerie a taglio. Questi i numeri della stangata che Palazzo Vecchio ha in serbo per il 2005 dell’artigianato fiorentino con il passaggio da Tarsu a Tia, la Tariffa per l’igiene ambientale che, in base al decreto Ronchi, avrebbe dovuto essere più equa della consueta gabella, basandosi anche (e finalmente) sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti.

Avrebbe dovuto, ma pare che non sarà, almeno per l’artigianato e la piccola e media impresa, spina dorsale dell’economia locale.
“Visti i tempi capiamo e condividiamo la scelta dell’amministrazione comunale di non voler gravare sulle famiglie (che dovranno a breve sopravvivere al Ciclone Ici), ma, francamente, speravamo in una ripartizione più logica, intelligente e soprattutto equa, dei 48 milioni di euro che le differenti categorie economiche saranno chiamate a versare a Quadrifoglio S.p.a, gestore dello smaltimento dei rifiuti cittadini” dichiara Ovidio Montecchi, Presidente di Confartigianato Firenze.

D’altronde si parla di una categoria che, per la stragrande maggioranza dei casi, provvederà ad uno smaltimento speciale dei rifiuti, ovvero indipendente da quello classico da cassonetto, sia in termini materiali che economici (1.000/1.500 euro per dichiarazione Mud e smaltimento, da aggiungersi, naturalmente, all’ex Tarsu/futura Tia). “Smaltiamo in modo speciale filtri, olio, batterie, parti di auto (plastica e ferro) e perfino la segatura che gettiamo a terra per le pulizie. Nel cassonetto gettiamo solamente un quotidiano ed un paio di fogli il giorno: dobbiamo per questo veder aumentare di oltre il 48% la tassa sui rifiuti comuni?” si chiede Matteo Tommasi, carrozziere e VicePresidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Firenze.

Situazione analoga per autorimesse, falegnami, parrucchieri ed estetisti. “Non ci rimane che aumentare, a malincuore, le tariffe che gli estetisti di Confartigianato mantengono fisse fin dal 2001. Unica consolazione: informare i nostri clienti della causa della maggiorazione, imposta da un Comune che, per paradosso, ci chiede di contenere le tariffe ed il costo della vita” afferma Nicola Bina, Presidente di Confartigianato Firenze Estetica. Identico il parere di Andrea Baldassari, Presidente delle Autorimesse dell’Associazione: “Una scelta poco reale quella dell’amministrazione comunale, visto che comunque la famiglia pagherà con l’aumento del costo di servizi.

Come si pensa che la mia azienda possa sopravvivere ad un aumento del 65,89% (per un paio di fogli gettati al giorno nel cassonetto… non siamo una boutique e non spazziamo tutti i giorni) se non aumentando il costo orario di permanenza?”
Al danno si unisce, però, anche la beffa, visto che in sede di concertazione tra amministrazione pubblica, categorie e sindacati era stata preannunciata una (seppur modesta) diminuzione delle tariffe per l’artigianato. “ Per la precisione - 0,90% per tende, tessuti, cappelli ecc, - 0,79% per parrucchieri, barbieri ed estetisti, -12,38% per falegnami, fabbri, idraulici ed elettricisti, - 9,12% per la produzione generale.

Improvvisamente il Comune ha cambiato opinione. Il massimo che siamo, per adesso, riusciti ad ottenere è stata una modesta detrazione, ma solo in caso di smaltimento speciale dei rifiuti” spiega Fabio Masini, responsabile per Confartigianato dei Rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Le soluzioni per Confartigianato passano, nell’immediato, in un potenziamento della raccolta differenziata (traducibile in un’entrata per Quadrifoglio e, conseguentemente, in un abbassamento della tariffa rifiuti, tanto per i cittadini che per le imprese) e, in un futuro alle porte, nella messa in funzione di un termovalorizzatore.

“Una scelta, ne convengo, poco grata a chi si troverà nelle vicinanze (come a coloro che, attualmente, vivono e lavorano nell’immediata vicinanza delle colline di rifiuti a ridosso di Peretola), ma necessaria ed anche collettivamente economica: basti pensare all’impianto bresciano, capace di coniugare il recupero dell’energia elettrica con quello di energia termica da teleriscaldamento, ovvero di permettere la diminuzione delle tasse e l’aumento del risparmio energetico” precisa Montecchi.
Ma, senza andare troppo lontano, basterebbe un po’ di buon senso, come nel caso del Comune di Scandicci che ha concesso una diminuzione della tariffa smaltimenti rifiuti comuni (da cassonetto) a tutte quelle imprese che, per legge, già stanno smaltendo (e pagando) i rifiuti in modo speciale.

"Diventa sempre più complessa la trattativa tra Amministrazione Comunale di Firenze e Categorie economiche sul Bilancio preventivo 2005 di Palazzo Vecchio -afferma il Presidente Provinciale CNA Firenze, Mauro Fancelli- Una architrave fondamentale di tutta la manovra di finanza locale, sulla quale in questi giorni si sta discutendo, è rappresentata dal passaggio da TARSU a TIA.

CNA Firenze è da sempre sostenitrice della introduzione della tariffa (TIA) su raccolta, smaltimento e gestione dei rifiuti, in ottemperanza al semplice principio che chi produce un maggior quantitativo di rifiuti deve averne un onere maggiore. Non si paga più esclusivamente in base alla superficie sulla quale si svolge l’attività, ma in ragione del rifiuto prodotto. Da notare, fra l’altro, che molte attività imprenditoriali artigiane effettuano a proprie spese la raccolta e lo smaltimento differenziato di scarti di lavorazione (carrozzerie, elettrauto, autofficine, attività di produzione varie e, da quest’anno, anche parrucchieri), sulla base delle normative vigenti in materia di igiene ambientale. L’aspettativa generale della categoria era quindi di un ridimensionamento dei costi.

Sulle modalità di applicazione del passaggio da TARSU a TIA, ipotizzata dal Comune di Firenze, CNA Firenze esprime invece forti perplessità. E’ evidente la tendenza a scaricare sulle attività di piccola impresa la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, legata alla Finanziaria 2005. Si tratta di un principio assolutamente inaccettabile, sia dal punto di vista politico che gestionale, in quanto l’aumento della pressione fiscale sulle imprese è un elemento di aggravamento forte, in una situazione economica generale già molto critica.

Le imprese con sede nel Comune di Firenze hanno già un livello di tassazione molto più elevato rispetto a quello di altri comuni della provincia. Ad esempio, tra Comune di Firenze e Comune di Empoli vi è una differenza del 40% circa. In questo modo, nella sostanza, le imprese pagano una vera e propria tassa di localizzazione che penalizza le imprese presenti nella città di Firenze rispetto a quelle localizzate in altri comuni. Firenze ha tra gli indici più alti d’Italia in materia di tassazione locale e l’aumento previsto dello 0,4%o sull’ICI consolida questa tendenza.

E’ da tempo che CNA Firenze propone una graduale manovra di attenuazione di queste forti differenze esistenti tra i comuni della provincia sul prelievo fiscale locale. Purtroppo, nella manovra di bilancio che i vari comuni stanno discutendo in questi giorni, sembra proprio che queste differenze tendano ad aumentare. Il giudizio critico di CNA Firenze si estende anche ad altri aspetti, determinanti per il sistema della piccola impresa locale. In questo bilancio preventivo le risorse sono pressoché interamente assorbite dalla voragine della spesa corrente.

Solo poco più dell’1% è dedicato agli investimenti per le attività produttive. Non c’è niente per l’artigianato e per il settore manifatturiero, che rappresentano in termini di valore aggiunto sul PIL del Comune di Firenze ancora una percentuale ragguardevole. Siamo pertanto in presenza di un bilancio costruito in modo insoddisfacente per il nostro settore. Domani saremo chiamati in Palazzo Vecchio, assieme alle altre Associazioni di categoria, a sottoscrivere un documento di accompagnamento del Bilancio preventivo 2005, quale atto conclusivo della concertazione sviluppatasi in questo periodo.

CNA Firenze ritiene, se le cose resteranno così, che non vi siano le condizioni per sottoscrivere il protocollo di intesa con l’Amministrazione Comunale di Firenze e che occorra riaprire un confronto serrato per modificare la proposta di Palazzo Vecchio".

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