La difesa non violenta e i corpi civili
Quando la guerra colpisce gli operatori di pace

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2004 22:37
La difesa non violenta e i corpi civili<BR>Quando la guerra colpisce gli operatori di pace

“L’Europa e la prevenzione dei conflitti armati, la difesa non violenta ed i corpi civili di pace” è il titolo di un convegno internazionale che si svolgerà da venerdì 3 a domenica 5 dicembre, organizzato dal Corso di laurea dell’ateneo fiorentino in “Operazioni di Pace, gestione e mediazione dei conflitti” e dalla Rete europea di Università per la pace, un network di atenei e centri di ricerca italiani e dei Balcani.

La giornata di venerdì si svolgerà nell’Aula Magna del Rettorato (piazza San Marco, 4- inizio dei lavori ore 10.30, preceduti da un incontro introduttivo alle ore 9 per studenti delle scuole superiori), mentre le giornate di sabato e domenica il convegno proseguirà presso l’Istituto Salesiano (via del Ghirlandaio, 40- a partire ambedue i giorni dalle ore 9.30).

Fra i temi affrontati nel convegno il ruolo dei corpi civili di pace come strumento per la prevenzione dei conflitti armati, per l’interposizione nonviolenta durante le guerre e per il processo di riconciliazione fra le parti dopo i conflitti.

Sabato alle 9,30 con Predrag Simic, dell’Università di Belgrado e ambasciatore della Serbia a Parigi, e Zoran Dragisic (Università di Belgrado) si parlerà della situazione nei Balcani; alle 11,30 il rischio di una nuova esplosione del conflitto armato nel Kossovo sarà analizzato da Dusan Janjic (Università di Belgrado), da Hydajet Hyseni, importante politico kossovaro, ex ministro per l’immigrazione, e da Johan Galtung.

Nel convegno si parlerà anche del progetto , che vede coinvolta l’Università di Firenze, di realizzare un Master di studi per la pace nell’Università di Belgrado.

Del Comitato scientifico della manifestazione - realizzata con la collaborazione di Regione Toscana, Progetto Balcani, Italian Peace Research Institute (Ipri), Rete Italiana dei Corpi civili di pace e con il patrocinio del Comune di Firenze - fanno parte Franco Cazzola, Luciano Bozzo, Alberto L’Abate, Giovanni Scotto.

"Quando la guerra colpisce gli operatori di pace. Il ruolo delle organizzazioni non governative" è il tema dell'incontro che si terrà venerdì 3 dicembre, alle ore 15, nell'aula Magna del Rettorato dell'Università di Siena, in occasione della Festa della Toscana, in collaborazione con il Consiglio regionale.

Si parlerà di guerra e in particolare dell'incidenza sempre più frequente della strategia del sequestro nelle zone interessate dai conflitti. Il sequestro, infatti, andando a colpire figure come gli operatori di pace e i giornalisti che corrispondono dalle zone di guerra, è diventato una vera e propria arma, che influisce sull'andamento dei conflitti e influenza potentemente l'opinione pubblica, finendo anche per orientare le scelte politiche dei governi.
Alla luce dei fatti più recenti , nel corso del convegno interverranno esperti e rappresentanti di organizzazioni umanitarie che operano per la pace.

Oltre ai docenti Maurizio Boldrini e Marcello Flores, interverranno tra gli altri Fabio Alberti, presidente di Un ponte per…, Massimo Barra, responsabile della Croce Rossa Italiana, Donato Di Santo, presidente di Movimondo, Giulio Marcon, del Consorzio italiano di Solidarietà, esponenti del mondo cattolico, come monsignor Luciano Giovannetti, vescovo della diocesi di Fiesole, da sempre impegnato sul fronte degli aiuti umanitari, esponenti del mondo politico come Ali Rashid, primo segretario della delegazione palestinese in Italia e rappresentanti di importanti espressioni sociali come il movimento dei refusnik israeliano.
Gli interventi mireranno a testimoniare la realtà nelle singole zone di conflitto.

L'Ateneo ospita il dibattito coerentemente con l'interesse verso le problematiche politiche e sociali della contemporaneità mostrato sia in alcuni insegnamenti legati a singoli corsi di studio che in ambiti specialistici, ad esempio il master in Diritti umani, sia tramite collaborazioni con associazioni come Amref.

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