Dal prossimo 10 gennaio sarà proibito il fumo in tutti in locali aperti al pubblico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2004 19:00
Dal prossimo 10 gennaio sarà proibito il fumo in tutti in locali aperti al pubblico

E’ ferma intenzione di tutti gli enti che esercitano il controllo intraprendere, da subito, un’azione di vigilanza molto incisiva finalizzata a consentire la piena applicazione della legge (tolleranza 0). E’ ovviamente opportuno che l’azione di controllo sia preceduta da una capillare informazione messa in atto dalle categorie interessate. La legge che impone il divieto di fumare nei luoghi chiusi, rivolta alla tutela della salute, destinata a rivoluzionare la vita degli italiani, fumatori e non, è ormai prossima all’entrata in vigore.

E’ destinata ad avere un forte impatto nei locali di intrattenimento quali bar, ristoranti, discoteche, sale bingo ecc. che si stanno attrezzando per garantirne la regolare applicazione. Proprio per decidere le procedure di attuazione e partire con l’informazione ai cittadini, è stata organizzata una tavola rotonda tra tutti i soggetti interessati alla materia, dai carabinieri del Nas ai rappresentanti del dipartimento Prevenzione dell’Azienda Sanitaria di Firenze, da Confcommercio e Confesercenti ai rappresentanti delle discoteche e degli altri locali pubblici fino alle associazione dei consumatori.

La nuova norma, fortemente voluta dal Ministero della Salute, fornirà un notevole contributo alla prevenzione dei danni da fumo passivo, ormai scientificamente dimostrati, in quanto pone il divieto assoluto di fumare in tutti i locali chiusi con la sola eccezione dei locali privati non aperti ad utenti e pubblico e dei locali riservati a fumatori che devono possedere requisiti tecnici finalizzati a garantire una separazione dagli altri locali ed una accettabile qualità dell’aria. Tali requisiti sono peraltro molto onerosi, sia nella realizzazione che nella gestione e talvolta difficili da realizzare.

La legge che disciplina la materia manca ancora di alcuni provvedimenti applicativi, quali la precisa definizione delle competenze sulla vigilanza e la determinazione dell’entità delle sanzioni. Vi sono inoltre alcuni aspetti tecnici e regolamentari che, prestandosi a interpretazioni differenti, potrebbero generare momenti di contrasto nelle prime fasi di applicazione della legge. I danni da fumo passivo rappresentano infatti un contributo, in termine di salute, assolutamente inaccettabile per una società moderna.

La libertà per alcuni di fumare si scontra, infatti, pesantemente con il diritto di tutti gli altri a non subirne danno.
Il divieto riguarda:
i luoghi di lavoro, nei quali era già in vigore in virtù delle leggi di settore (decreto legislativo 626/94 in particolare ,ed anche decreto legislativo 25/2003 sul rischio chimico),
tutti i locali aperti al pubblico (bar, ristoranti, discoteche, sale bingo, pub ecc.) alcuni dei quali frequentati da un’utenza che non sarà facilissimo convincere al rispetto del divieto.


Non sfuggiranno al divieto neppure i club privati almeno quelli nei quali vi sono di fatto, un erogatore di servizi (che fornisce bevande, pasti ecc.) e dei clienti.

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