Anziano dà fuoco a bombola del gas prima dello sfratto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2004 18:36
Anziano dà fuoco a bombola del gas prima dello sfratto

Dopo i due anziani coniugi che sabato si sono tolti la vita sabato pomeriggio, avvelenandosi con i gas di scarico della propria auto nel garage della loro abitazione, stamani un 74 enne che doveva lasciare per uno sfratto coattivo l'appartamento in cui viveva da molti anni a Firenze è rimasto ferito dall'esplosione di una bombola di gas che lui stesso avrebbe provocato per protesta. L'episodio di questa mattina è il risultato di una lunga solitudine che ha portato all'esasperazione questo anziano.

L'anziano ferito era stato sfrattato per finita locazione da un alloggio di proprietà privata e non ha fatto alcuna domanda per ottenere l'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Risulta invece avere fatto un'istanza nel 2001 per essere inserito nella graduatoria per ottenere il rinvio dell'esecuzione dello sfratto, ai sensi della Legge 388/2000, ottenendo così una serie di rinvii. Lo stesso avrebbe potuto presentare domanda per partecipare al nuovo bando che scade il prossimo 18 novembre.

In tal caso, verificati i requisiti, avrebbe potuto usufruire di una pre-assegnazione di un alloggio Erp, così come è stato fatto già per altri dodici nuclei familiari sottoposti a procedura esecutiva di sfratto.
La questione casa sarà affrontata da un consiglio comunale tematico la cui data sarà decisa dalla conferenza dei capigruppo.
«Gli sfratti determinano una attesa esasperante per le famiglie che lo subiscono - ha aggiunto Monica Sgherri - tanto più per chi che non può autonomamente trovarsi un alloggio sul mercato.

Ma in questa ultima vicenda emerge un'altra realtà: questo anziano ha vissuto in completa solitudine i suoi problemi. La macchina comunale non ha saputo intercettare questo grave disagio». Secondo la capogruppo di Rifondazione Comunista «è necessario chiedere con forza al prefetto il blocco di tutti gli sfratti per i quali non è possibile realizzare il passaggio da casa a casa». «Da parte sua l'amministrazione comunale non può seguire la vertenza sfratti con mere politiche burocratiche - ha concluso Monica Sgherri - ma deve piuttosto attivare risorse straordinarie, anche proprie, e tutte le forze sociali e organizzate per affrontare una situazione è diventata un'emergenza strutturale.

E di ordine pubblico se non vogliamo il ripetersi di episodi come quello di stamani».
"Dopo il decreto 'salvasfratti', che in realtà non salvava niente perché rinviava solo fino al 31 ottobre il provvedimento - ha aggiunto l'assessore Coggiola - si sono attivate le procedure di sfratto che poteva essere evitato, come accaduto per molti altri casi, attraverso una pre-assegnazione. Attualmente abbiamo calendarizzati 4-5 sfratti al giorno e laddove siamo in presenza di persone già in graduatoria o che hanno fatto domanda per essere inseriti nel nuovo bando, abbiamo proceduto alle pre-assegnazioni di alloggi Erp.

L'anziano vittima dell'incidente di stamani, potrebbe tuttavia fare una domanda per il bando che scade il 18 novembre di questo mese e, se in possesso di requisiti, risolvere il suo problema". L'assessore Coggiola ha anche fatto un riferimento alla drammatica esigenza abitativa in città, che supera le possibilità attuali dell'edilizia pubblica. "In questo momento - ha detto ancora l'assessore Coggiola - abbiamo una disponibilità di 160 alloggi liberati che saranno riassegnati. Accanto a questo ne abbiamo circa 350 in costruzione, ma per la dimensione del problema sono numeri decisamente insufficienti.

Finora poi le domande del bando per l'assegnazione di alloggi popolari sono già 2300, ma il numero è destinato a salire in questi ultimi giorni. Si tratta quindi di un problema di carattere generale che deve essere affrontato con la ricerca di nuove risorse perchè non c'è dubbio che, in assenza di politiche nazionali per il settore, le possibilità di intervento sono molto limitate. Servono pressioni e iniziative politiche dei Comuni per una politica nazionale sull'emergenza abitativa e in particolare sull'edilizia popolare".

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