Mezzi e uomini delle strutture pubbliche mobilitati, insieme al volontariato, hanno effettuato principalmente interventi di taglio e rimozione dei numerosi alberi e rami caduti un po’ su tutto il territorio, eliminando con sollecitudine le situazioni di potenziale pericolo per la pubblica incolumità e sicurezza, segnalando anche all’Enel i black out di energia elettrica. Nella giornata di oggi, proseguono le azioni di monitoraggio e conclusione degli interventi effettuati ieri.
Manca ancora una stima ufficiale, ma si parla di oltre un milione di euro di danni.
Per questo l'assessore alla protezione civile Eugenio Giani attiverà la procedura con la Regione Toscana per il rimborso danni derivante dall'emergenza da calamità. "Abbiamo vissuto due giorni con un vento che non si ricordava a Firenze - ha spiegato l'assessore Giani - per questo gli uomini della Protezione Civile sono stati chiamati a un gran numero di interventi e per questo voglio ringraziare l'ufficio per la tempestività ed efficienza dimostrati, perché in molti casi i fiorentini, quando sono usciti di casa nei luoghi dove si erano verificati problemi, non hanno notato niente di anomalo".
L'assessore Giani ha ricordato che sono stati 33 gli interventi (oltre quelli da parte dei vigili del fuoco) effettuati per scoperchiamento tetti, lucernari, mancanza di energia elettrica, e di 41 casi di alberi caduti che ostruivano la sede stradale. Fra le strutture pubbliche quelle che hanno subito maggiori danni sono quelle sportive, in particolare gli impianti protetti da palloni pressostatici. "La situazione più grave - ha aggiunto l'assessore Giani - si è verificata alla palestra della Montagnola, dove il vento ha sradicato la copertura.
Rispristinare il pallone comporterà un costo di circa 150mila euro e la cessazione per qualche tempo dell'attività. Altri danni, ma di minore entità, si sono verificati alla piscina Costoli e allo stadio di atletica leggera. Per tutti ciò che è accaduto chiederemo il rimborso dei danni in base all'emergenza da calamità che è lo stadio più basso rispetto alla calamità naturale".