Il bilancio di previsione 2005 in consiglio comunale il prossimo 20 dicembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 Novembre 2004 00:42
Il bilancio di previsione 2005 in consiglio comunale il prossimo 20 dicembre

L'assessore al bilancio Tea Albini ha espresso in modo chiaro la volontà dell'Amministrazione comunale e oggi ha fornito i numeri della manovra che il Comune di Firenze si appresta a varare per il prossimo anno. Un bilancio che, soprattutto a causa dei minori trasferimenti da parte dello Stato, necessita di una razionalizzazione delle spese. In particolare: il 50% per quanto riguarda i beni e servizi legati alla macchina comunale e il 10% (con qualche eccezione anche di maggiore entità) per i vari assessorati.

Il fabbisogno accertato (compreso quello relativo alla restituzione di capitale) per il 2005 ammonta a 510 milioni di euro, a fronte di entrate reali per 490 milioni di euro. La differenza quindi da coprire attraverso i tagli è di 20 milioni di euro. "Pur nell'incertezza che caratterizza l'iter della Legge Finanziaria in discussione in Parlamento - ha aggiunto l'assessore Albini - e della confusione che regna nella stessa maggioranza governativa, approveremo il bilancio in virtù della nostre risorse.

Commisurando le spese alle reali entrate. Un percorso che ci ha portato a un'analisi attenta, assessorato per assessorato e direzione per direzione, sulle voci di spesa e sulle previsioni di entrate. Nel mese di gennaio poi opereremo un assestamento in ottemperanza alle disposizioni che emergeranno dalla Legge Finanziaria". L'incertezza cui si riferisce l'assessore Albini è stata al centro anche del dibattito della recente assemblea congressuale dell'Associazione dei Comuni italiani di Genova, dove i sindaci - di ogni schieramento politico - hanno chiesto in modo esplicito al Governo di rivedere l'articolo 6 della legge, quello che riguarda gli Enti Locali.

"Per evitare il taglio di alcuni servizi, l'incremento delle tariffe e un intervento sull'Ici - ha detto ancora l'assessore Albini -, l'unica leva che la legge ci consente è quella dell'applicazione dell'addizionale Irpef. Per ritenendola una tassa iniqua vorrei ricordare la scelta fin qui operata dal Comune di Firenze di non applicarla fino allo 0,5 per mille, come tutti i Comuni della provincia, ad eccezione di Calenzano, ma di attestarla sullo 0,3 per mille. Oppure come la Regione Toscana che è allo 0,9 per mille".

"Non si può paragonare un Comune a un ministero o a un altro Ente - ha concluso l'assessore Albini -. Lo Stato continua a sottovalutare il ruolo centrale e fondamentale dei Comuni che erogano servizi per i cittadini e per questo devono essere messi nella condizione di farlo".

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