Un pranzo alle Giubbe Rosse per oltre 100 clochard, per festeggiare il santo patrono dei cuochi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2004 15:11
Un pranzo alle Giubbe Rosse per oltre 100 clochard, per festeggiare il santo patrono dei cuochi

Un pranzo alle Giubbe Rosse ai senza fissa dimora, per festeggiare San Francesco Caracciolo, il patrono dei cuochi. E' con questo spirito di solidarietà che gli chef delle Giubbe Rosse - con gli allievi e gli insegnanti dell'istituto alberghiero Buontalenti di Firenze e l'associazione "Angeli della città", era presente anche l'assessore alla marginalità Lucia De Siervo - hanno offerto oggi, alle 12, nello storico locale di piazza della Repubblica, oltre 120 pasti ai senza fissa dimora. "Per commemorare il santo patrono dei cuochi, che dedicava buona parte del suo lavoro nell' offrire il pranzo ai poveri - ha detto Angelo Mazzi, chef delle Giubbe Rosse e segretario dell'associazione cuochi fiorentini - abbiamo pensato di offrire un pranzo con i fiocchi anche a coloro che difficilmente riescono a trovare, durante la giornata, qualcosa da mangiare".

A partire dalle ore 12, oltre cento clochard hanno preso posto ai tavolini del locale: gli chef delle Giubbe Rosse e il maestro di cucina dell'istituto alberghiero Alessandro Broccia, hanno realizzato pasti caldi per tutti, ben tre portate, dai primi piatti al dolce, e gli allievi della scuola e i volontari dell'associazione, hanno servito ai tavoli. "E' bello vedere questo tipo di iniziative - ha ricordato l'assessore De Siervo - dove diverse realtà cittadine collaborano insieme, in questo caso un locale storico della città assieme ad una scuola di chef, e gli "Angeli della città".

Tutti insieme, prendendo a "pretesto" una festa, hanno pensato di coinvolgere i meno fortunati della città". "Da tempo collaboriamo in questo senso - hanno spiegato i volontari degli "Angeli della città" - offrendo pasti ai senza fissa dimora. Il mercoledì diamo i pasti all'ora del pranzo alla stazione di Santa Maria Novella, e il giovedì sera la cena in piazza Santo Spirito. Naturalmente condividere il pasto con loro è un pretesto per poterci avvicinare e conoscere i problemi delle persone".

"Cogliamo l'occasione di questa iniziativa, voluta dalle Giubbe Rosse - proseguono i volontari - per rivolgere un appello alle istituzioni, affinché ci aiutino a trovare una sede adatta alla nostra associazione". (pc)

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