Montemagni: “Dalla Finanziaria poca autonomia e molti tagli”
La prossima tappa del conflitto istituzionale Stato-Toscana? La futura legge di attuazione del nuovo Codice dei Beni Culturali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2004 18:08
Montemagni: “Dalla Finanziaria poca autonomia e molti tagli”<BR>La prossima tappa del conflitto istituzionale Stato-Toscana? La futura legge di attuazione del nuovo Codice dei Beni Culturali

Firenze – “Nell’interesse dei cittadini, ed in particolare dei ceti meno abbienti, è necessario cambiare profondamente la Finanziaria. Una Finanziaria che non solo taglia i trasferimenti – spiega l’assessore al bilancio della Toscana Marco Montemagni, stamani a Viareggio al convegno nazionale “Un federalismo utile al paese” - ma che comprime di fatto gli spazi di autonomia attribuiti alle Regioni e alle autonomie locali”. Un esempio: il governo ha proposto “un parziale sblocco sulla possibilità di intervento su Irap ed addizionale Irpef - illustra l’assessore nel suo intervento al convegno della Lega Autonomie – ma la possibilità risulta poi ‘ingabbiata’ e utilizzabile solo in due casi, per le spese di investimento nel caso in cui venga superato il tetto indicato in Finanziaria e per il ripiano dei disavanzi in sanità.

Ciò in evidente contrasto con l’autonomia di entrata e di spesa sancita dalla Costituzione”. “Gli 88,2 miliardi di euro destinati dalla Finanziaria alla spesa sanitaria per il 2005 non sono sufficienti a coprire né i livelli essenziali di assistenza al sistema sanitario, – commenta Montemagni – né gli arretrati che si sono formati a causa degli oneri conseguenti al rinnovo contrattuale del comparto: mancano complessivamente ancora circa 3 miliardi di euro”. Per l’assessore la proposta del governo rischia di compromettere “la qualità del sistema sanitario regionale, che la Regione è invece impegnata a difendere per continuare a garantire un servizio sanitario pubblico, equo, universalistico, senza tasse, ticket o altri oneri aggiuntivi per i cittadini”.

Negativo è anche il giudizio sul metodo, poco rispettoso del ruolo delle autonomie locali. “La Finanziaria era un banco di prova per i rapporti Stato-Regioni-Enti locali – sottolinea Montemagni - Ci aspettavamo, tabelle alla mano, un serrato confronto attraverso ‘tavoli politici’ e ‘tavoli tecnici’ per costruire una ‘Finanziaria concertata’, esperienza che concretamente portiamo avanti come Regione Toscana. Invece gli incontri ‘general generici’ promossi dal governo, alla vigilia del varo della Finanziaria e senza uno straccio di documento, non sono assolutamente all’altezza delle esigenze”.

“Il federalismo fiscale – prosegue l’assessore – è in forte ritardo. Ma c’è anche una palese contraddizione tra situazione di fatto e progetto di riforma. E’ necessaria una svolta, sulla base delle indicazioni unitariamente delineate da Regioni, Province e Comuni”. Per sbloccare la fase di stallo Montemagni auspica che possa rapidamente partire un positivo confronto tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti. “Per un federalismo – spiega – che assicuri tributi propri e una stabile compartecipazione ad uno o più importanti tributi erariali, il cui andamento di gettito rifletta la dinamica della ricchezza nazionale.

E’ invece insufficiente la sola compartecipazione all’Irpef, attualmente prevista”.
Concludendo, l’assessore Montemagni ha auspicato “una forte iniziativa unitaria di Regioni, Comuni e Province, di tutte le forze autonomistiche insieme alle forze economiche e sociali”.

La Commissione Cultura, presieduta da Lucia Franchini, ha ascoltato la comunicazione dell’assessore regionale Mariella Zoppi relativa alla prossima definizione di una proposta di legge di attuazione del nuovo Codice dei Beni Culturali: l’atto più rilevante in campo culturale di questa fine legislatura nella prospettiva di un’autonomia speciale della Regione Toscana in materia di beni culturali.

“ L’assesto del sistema dei beni culturali, così come si manifesta attraverso il Codice, apre spazi rilevanti all’iniziativa del sistema degli enti locali ed alla cooperazione tra Stato e Regioni – ha detto l’assessore Mariella Zoppi – ed allarga i poteri regionali di tutela e valorizzazione, aumenta le funzioni in materia di beni librari, prevede ulteriori forme d`intesa speciali ed assegna alle Regioni la tutela dei beni paesaggistici.” “ La nostra proposta di legge – ha ricordato l’assessore Zoppi – individua i fondamenti e gli obiettivi in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali, le modalità dei rapporti con lo Stato, con gli enti locali ed i privati, i criteri e gli strumenti dell’azione regionale.

A questa legge chiediamo di essere una bussola che ci indirizzi lungo il complesso percorso dell’autonomia.” “ La necessità di una legge ponte che traghetti verso una maggiore autonomia nel settore dei beni culturali – ha detto Lucia Franchini Presidente della Commissione Cultura – si avverte come una reale necessità; sarebbe inoltre opportuno anche trovare un maggior coordinamento ed integrazione delle politiche settoriali nella cultura, istruzione e turismo.” “ La Toscana è da sempre protagonista nel settore dei beni culturali ed è la prima ad avere predisposto un progetto di legge sull’autonomia speciale – ha ricordato Alessia Petraglia – e, quindi, l’occasione dell’approvazione della legge sul nuovo Codice dei Beni Culturali deve diventare un momento per sostenere la richiesta di una maggiore autonomia regionale in un settore strategico e fondamentale per un terra ricca di cultura, storia e tradizioni.” (RF)

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