Continua il dibattito sul futuro dell’aeroporto di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2004 16:58
Continua il dibattito sul futuro dell’aeroporto di Firenze

CNA Firenze ha già espresso recentemente, durante la fase di consultazione dei candidati per le elezioni amministrative del giugno scorso, la propria posizione in merito all’aeroporto di Peretola. Tale posizione si può riassumere in questi termini: è di importanza strategica per lo sviluppo dell’area fiorentina il miglioramento dell’aeroporto. Del resto CNA Firenze aveva ed ha apprezzato l’iniziativa promossa dalle Istituzioni locali che ha portato alla acquisizione da parte di un gruppo di privati di consistenti quote di ADF, interpretando tale iniziativa come una ulteriore riconferma della volontà di procedere ad un miglioramento dell’attuale struttura per renderla più consona alle esigenze del contesto territoriale.
"Non possiamo che riconfermare il valore strategico di tale obiettivo -speiga Mauro Fancelli, Presidente Provinciale CNA Firenze- da perseguire responsabilmente nel rispetto dei parametri di compatibilità ambientale. Si tratta ancora una volta di utilizzare risorse e tecnologie per raggiungere un traguardo di alta qualità.

Ovviamente la individuazione delle soluzioni tecniche più efficaci per conseguire questo obiettivo non spetta alla nostra Associazione. Ci teniamo inoltre a ribadire anche che l’altro intervento strutturale necessario per progettare il futuro del nostro territorio è il termovalorizzatore, scelta, a quanto ci risulta, già ampiamente condivisa, e auspichiamo che venga realizzato il più rapidamente possibile per motivi di ordine economico, destinati ad incidere positivamente sulla collettività e le imprese, e per motivi legati ad una migliore vivibilità dell’ambiente".

Sempre più fermamente convinto della necessità di potenziare l’aeroporto Amerigo Vespucci, il Consigliere regionale di An Achille Totaro punta duramente il dito contro ritardi e diatribe che, di fatto, paralizzano lo sviluppo dello scalo fiorentino: «La nuova pista parallela non solo è ormai un’esigenza improrogabile, ma addirittura direi che anche se la costruissero domani con un colpo di bacchetta magica, anche così arriverebbe già in ritardo.

Invece qui si continua a parlarne – osserva Totaro – forse nella cheta speranza che nel frattempo il nostro aeroporto muoia di fame e di stenti, così poi la sinistra sarebbe cavata dall’impaccio». La considerazione nasce anche dal fatto che le discussioni sulla nuova pista sono ormai roba di anni: «Questa è la pista dalle belle ciglia: dagli imprenditori alla città tutti la vogliono, ma la responsabilità poi nessuno se la piglia», incalza il consigliere regionale di An. Dito puntato contro la sinistra di governo: «Da Palazzo Vecchio in su – afferma Totaro – questa sinistra impegnata a tessere le sue ragnatele di potere non è in grado di spiegare alla città quali siano le sue reali intenzioni su una struttura come l’aeroporto Vespucci, fondamentale allo sviluppo della città e di quell’area vasta di cui i nostri governatori si riempiono la bocca in campagna elettorale».

Poi, però: «Una volta rieletti non pensano ad altro che a difendere la loro poltrona, facendosi beffe degli interessi di Firenze e dei fiorentini, della sua economia, del suo sviluppo». Una situazione di stallo che Totaro giudica gravissima: «E’ sconcertante la grettezza con cui i Ds restano concentrati nelle loro piccole beghe di sezione facendo mancare non i progetti – conclude amaro Totaro – bensì la volontà politica di regalare alla città un’occasione di crescita imprenditoriale, turistica e culturale prima che infrastrutturale.

Se questo governo degli immobili è quanto ci aspetta per i prossimi quattro anni, io come fiorentino sono davvero preoccupato».

Questo il testo dell'intervento del capogruppo dei Verdi Gianni Varrasi:
«Il dibattito sullo sviluppo dell'aeroporto non può, secondo i Verdi, prescindere da alcune importanti considerazioni. A nostro avviso per un futuro potenziamento del Vespucci non riescono a coniugarsi tre elementi essenziali: sviluppo, sicurezza, impatto ambientale. Gli spazi sui quali andare ad intervenire risultano limitati per piste, hangar e servizi collaterali come trasporto merci, parcheggi ecc.; qualsiasi sviluppo va a scontrarsi con una serie di problemi, dal momento che l'areroporto di Firenze non è stato pensato come uno scalo di grandi dimensioni che può reggere il confronto con Pisa che è di livello superiore.

Ricordiamo che la zona interessata è fortemente abitata e già ora gli abitanti di Peretola, Quaracchi e Brozzi devono sostenere disagi pesanti dovuti all'aumento dei voli che passano a bassa quota. La Regione a suo tempo ha posto, rispetto al vecchio masterplan, tutta una serie di restrizioni perché gli interventi di adeguamento non comportassero una compromissione delle condizioni ambientali e perché venisse garantita la salute dei cittadini a partire dal rispetto dei limiti di legge previsti per l'inquinamento atmosferico ed acustico.

La Regione si è anche già pronunciata sul ruolo aeroportuale di Pisa e sulle sue correlazioni con Firenze mirando al completamento e alla messa a punto della connessione ferroviaria tra i due scali cittadini e riducendo sempre più i tempi di percorrenza. La Regione ha inoltre previsto che la riorganizzazione del sistema aeroportuale non interferisca ulteriormente con la sede stradale e con la fascia di rispetto e che, dal momento che le aree di intervento sono soggette a fenomeni di esondazione e ristagno, il bacino di contenimento sia tale da contenere il volume di deflusso delle acque superficiali.

Inoltre il cono di decollo e di atterraggio di aerei più potenti grava sul centro della città, sulle sue case e i suoi monumenti con effetti destabilizzanti ed inquinanti assolutamente da evitare. La zona in questione è per di più una "zona protetta" e di passaggio di uccelli migratori e questo aspetto può comportare problemi sia per i volatili che per i motori degli aerei. Per quanto riguarda l'aeroporto di Firenze è necessario pertanto escludere, per la particolare situazione ambientale e territoriale, qualsiasi potenziamento dello scalo e del traffico aereo essendo stati raggiunti e superati tutti i limiti di impatto ambientale compatibili con una buona qualità di vita degli abitanti interessati.

Ipotesi di modifica del Vespucci ci trovano concordi solo se questo serve a migliorare gli standard di sicurezza per i viaggiatori e per le aree urbane intorno all'aeroporto. In ogni caso siamo contrari alla costruzione della seconda pista di rullaggio proposta dai dirigenti dell'aeroporto».

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