Nel 2003 gli automobilisti della Toscana hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro automobili 1.583 milioni di euro pari al 7,09% dei 22.325 milioni di euro spesi a livello nazionale. La stima è stata fatta dall’Osservatorio Autopromotec, diretta emanazione della più importante rassegna espositiva mondiale di attrezzature e prodotti per autofficine, la cui 21a edizione si terrà nel quartiere fieristico di Bologna dal 18 al 22 maggio 2005. La Toscana, per la spesa in manutenzione e riparazione del proprio parco di 2.223.710 automobili, si colloca al sesto posto della graduatoria nazionale per regioni, preceduta da Lombardia al primo posto, Lazio al secondo, Emilia-Romagna al terzo, Piemonte al quarto e Veneto al quinto posto.
E’ ovviamente Firenze la provincia della Toscana che registra con 506 milioni di euro la spesa più alta per manutenzioni e riparazioni di automobili eseguite nel 2003, molto più distanziate seguono Pisa con 168 milioni di euro, Lucca con 159 milioni di euro, Arezzo con 137 milioni di euro e Livorno che, con 131 milioni di euro, chiude la graduatoria delle prime cinque province toscane. In Italia, rispetto al 2002 il fatturato per attività di autoriparazione ha avuto nel 2003 un incremento del 2,37%.
Secondo l’Osservatorio Autopromotec, il fatturato dell’attività delle autofficine dovrebbe continuare a crescere con un tasso compreso tra il 2 e il 3% annuo. Diversi fattori influiscono sulla dinamica del settore. Un effetto di contenimento della spesa è esercitato dalla forte accelerazione che si è avuta negli ultimi anni nel rinnovo del parco circolante anche a causa degli incentivi alla rottamazione. Ma vi è anche un altro fattore che tende a contenere la spesa ed è l’innovazione tecnologica che interessa in modo sempre più incisivo le automobili.
La qualità del prodotto è notevolmente migliorata negli ultimi anni e ciò ha consentito di allungare gli intervalli di manutenzione e ha comportato un minor ricorso alle officine per eseguire le riparazioni. A questi fattori che tendono a contenere il fatturato dell’autoriparazione se ne contrappongono però altri che operano in senso contrario. In particolare la crescente complessità dell’automobile e la massiccia introduzione dell’elettronica rendono più difficile e costoso intervenire sugli autoveicoli.
A ciò di aggiunge un altro aspetto che in futuro influenzerà l’attività di assistenza: è la tendenza a rendere sempre più restrittivi gli standard relativi alla sicurezza e al contenimento delle emissioni inquinanti. Secondo l’Osservatorio Autopromotec la crescente complessità dell’attività comporterà un costante aggiornamento delle dotazioni di attrezzature e un maggiore impegno degli autoriparatori nelle attività di formazione. La chiave di volta per restare sul mercato sarà dunque la costante formazione degli uomini e il sistematico adeguamento delle strutture.
E’ per questi motivi che il settore dell’autoriparazione attende con particolare interesse Autopromotec 2005 che sarà un’occasione, oltre che per dibattere i problemi del settore, anche per una presa di contatto tra gli operatori e quanto di più avanzato sta maturando nel mondo dell’autoriparazione.