Resistenza: la rivolta delle donne di Carrara che fece paura ai tedeschi e salvò la città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2004 19:26
Resistenza: la rivolta delle donne di Carrara che fece paura ai tedeschi e salvò la città

In centinaia tremavano, avevano paura davanti alla mitragliatrice tedesca, ma di quel tipo di paura che in un attimo si trasforma in razionalità e forza. E’ quello che avvenne alle donne che in prima fila guidarono la rivolta di Carrara del 7 luglio 1944. Lo ha ricordato una delle protagoniste, la novantenne Francesca Rolla, presidente dell’Anpi provinciale di Massa-Carrara, alla presentazione in Consiglio regionale del programma di celebrazioni del 60° anniversario dell’avvenimento che salvò la città dallo sfollamento.

“Quando il Comando tedesco ordinò di abbandonare le nostre case, per trasferirci nel paese di Sala Baganza, perché la città era sulla Linea Gotica, decidemmo di opporci pacificamente, ma con tanta decisione –ha detto Francesca Rolla-, radunandoci in piazza delle Erbe. Buttammo all’aria i banchi di verdura e facemmo chiudere i negozi. Quando ci trovammo davanti i militari tedeschi, noi che eravamo in prima fila, capimmo che se avessimo mostrato la nostra paura tutto sarebbe stato inutile e le donne che erano dietro sarebbero fuggite.

Allora ci siamo fatte coraggio ed a mani nude ci siamo avventate come belve contro il Comando tedesco, per impaurire i soldati e prenderli alla sprovvista”. Esse acconsentirono ad abbandonare il presidio solo dopo che lo stesso Comando provvide a revocare la precedente disposizione. Fu così che le donne carraresi vinsero la loro battaglia, salvaguardando non solo la propria città ma anche tante famiglie di Massa che dopo lo sfollamento si erano rifugiate da parenti ed amici a Carrara. “Si tratta di un episodio poco conosciuto, ma rilevante a livello nazionale per la storia della Liberazione dal nazi-fascismo –ha detto Enrico Cecchetti, vicepresidente del Parlamento toscano-.

Infatti, è un esempio di Resistenza ‘allargata’, come dice il Capo dello Stato Ciampi, della più vasta e spesso sotterranea partecipazione femminile al movimento di opposizione civile alla dittatura ed alla guerra. Quel giorno a Carrara si verificò una forte mobilitazione che spiazzò i tedeschi ed ebbe successo”. Ma la rivolta non fu spontanea, ha raccontato un altro dei protagonisti di quel giorno, il partigiano Ampelio Coppelli (presidente dell’Anpi comunale), in quanto l’ordine di difendere Carrara venne dal CNL.

“Anch’io ero in piazza, da una parte, con il compito di rinforzo e di difesa delle donne. Assieme a me, nascosti, c’erano altri partigiani armati. Ma le donne carraresi furono bravissime a resistere da sole, nonostante l’arresto di alcune di loro da parte dei soldati nazisti. Fu una dimostrazione di enorme coraggio presentarsi disarmate davanti alle mitragliatrici del Comando tedesco”. Alla conferenza stampa ha partecipato anche l’assessore comunale Marsiglia Morelli, che ha presentato il programma delle celebrazioni dell’avvenimento, che il 7 luglio si articolerà su due appuntamenti: un convegno su “Donne e guerra, donne in guerra” ed una serata musicale in piazza Gramsci.

L’incontro è stato concluso da Mara Baronti, presidente della Commissione regionale delle Pari Opportunità: “Ho ammirazione e riconoscenza per le donne e gli uomini che hanno liberato l’Italia –ha detto- e che hanno fatto una resistenza civile, giorno dopo giorno. Il caso di Carrara è simbolico e ci stimola a continuare le ricerche storiche già avviate sulla Resistenza al femminile”. (G. di I.)

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