Lotta al doping: la Toscana punta sull’educazione dei giovani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 giugno 2004 17:41
Lotta al doping: la Toscana punta sull’educazione dei giovani

firenze- Toscana in prima fila nella lotta al fenomeno doping, una piaga che interessa praticamente tutte le discipline sportive a tutti i livelli, dai professionisti agli sportivi praticanti. E proprio la diffusione di questa pratica negli ambienti sportivi amatoriali e tra i giovani è stata al centro dell’attenzione nel convegno che si è tenuto oggi presso la Villa La Quiete alle Montalve, a Firenze, nelle vicinanze dell’ospedale di Careggi.
“L’assunzione di sostanze dopanti – ha dichiarato l’assessore regionale alla cultura e allo sport Mariella Zoppi durante il suo intervento - non rappresenta soltanto una pratica immorale e sleale sotto il profilo dell’etica sportiva e dei valori che stanno alla base della competizione ma un fenomeno da combattere con ogni mezzo perché, specie tra gli sportivi che si trovano in età evolutiva, può provocare danni al fisico irrimediabili.

I risultati, spesso tragici, sono sotto gli occhi di tutti e vengono puntualmente portati alla ribalta dalle cronache. Ma questo – ha aggiunto l’assessore - è ciò che accade nel mondo dello sport professionistico, ed è solo la punta dell’iceberg. Di quello che succede nel panorama sportivo non professionistico spesso non ne veniamo a conoscenza. La ‘lobby del doping’ va combattuta con decisione per cercare di restituire credibilità ad un mondo che, specie in alcune discipline, ha subito pesanti contraccolpi nell’opinione generale”.
L’impegno della Regione Toscana, ha ribadito l’assessore Zoppi, si manifesterà in particolare nel campo dell’educazione sportiva dei giovani, che è poi in genere l’ambito di intervento privilegato nell’ambito delle sue politiche dello sport.

“La Regione Toscana in questo campo è all’avanguardia essendosi dotata, dall’anno scorso, di una legge che consente ai servizi di medicina dello sport di svolgere attività di prevenzione verso il doping. L’aspetto che deve maggiormente far riflettere – ha concluso Mariella Zoppi - e sul quale voglio porre l’accento, è l’età degli atleti assuntori di sostanze dopanti: secondo alcuni studi e ricerche pare essere decisamente bassa. Per questo intendiamo rafforzare e mettere in cantiere alcune iniziative specificamente mirate a diffondere una maggiore informazione sui rischi del doping e, più in generale, sulla corretta cura del proprio corpo e sui valori essenziali della cultura sportiva”.

(ft)

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