Mais Ogm: la Toscana contesta il via libera dell'Ue

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 maggio 2004 23:50
Mais Ogm: la Toscana contesta il via libera dell'Ue

bruxelles- “La Toscana è nettamente contraria a qualsiasi decisione che metta in discussione la legittima difesa delle colture tradizionali europee”: lo ribadisce l’assessore regionale all’agricoltura Tito Barbini, commentando la decisione odierna della Commissione europea di dare il via libera all’importazione nella Ue del mais geneticamente modificato BT11, che sancisce così di fatto la fine della moratoria in vigore dal 1999. “Siamo nettamente contrari a questo via libera, perché non tiene conto dell’elementare principio di precauzione, sorvolando sull’evidenza che è ancora altissimo il livello di incertezza rispetto ai possibili rischi per la salute dei consumatori.

E perché questo primo atto minaccia di essere l’anticamera dell’imposizione della coesistenza, termine assolutamente improprio con cui la Commissione europea intende salvaguardare solo la libertà di chi voglia introdurre coltivazioni Ogm, senza assicurare la stessa salvaguardia ai coltivatori tradizionali e biologici, che chiedono soltanto di poter continuare il loro lavoro”. Alla coesistenza Barbini contrappone la sopravvivenza delle colture tradizionali, che, in determinate realtà territoriali, può essere garantita solo individuando regioni Ogm free: la Toscana, per prima in Italia, si è dotata nel 2000 di una legge specifica in materia di Ogm, a cui ha fatto seguito l’approvazione di un regolamento sulla disciplina dei controlli.

“La nostra normativa – sottolinea Barbini - non prevede soglie di tolleranza”.
La Toscana, ricorda Barbini, ha dato vita nello scorso mese di novembre, insieme alla regione austriaca dell’Alta Austria, ad una rete di regioni europee “Ogm free”, per scongiurare il rischio di qualsiasi contaminazione da Ogm. “Un rischio - sottolinea l’assessore – di cui nessun rapporto scientifico è riuscito finora a dimostrare l’inesistenza, come è stato ancora ricordato nella recente conferenza di Linz che ha di nuovo riunito le regioni europee che reclamano il diritto a non coltivare Ogm”.

“L’esistenza di regioni Ogm free corrisponde – dice Barbini – al diritto di salvaguardare le diversità presenti nei nostri territori, mantenendo l’inscindibile rapporto con le loro produzioni, proteggendo l’economia rurale e tutelando al contempo i consumatori. La posizione della Toscana in materia di Ogm e l’esperienza maturata in questi anni sul nostro territorio ci portano perciò ad auspicare ancora una volta un confronto costruttivo con la Commissione europea, libero da prese di posizioni ideologiche e da condizionamenti derivanti dalla necessità di raggiungere compromessi in sede di Wto”.

(pr)

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