Deportato pratese nel lager austriaco di Ebensee ritrova la 'bambina' che gli regalò una caramella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2004 23:14
Deportato pratese nel lager austriaco di Ebensee ritrova la 'bambina' che gli regalò una caramella

Da sempre Roberto Castellani aveva espresso il desiderio di poter ritrovare la protagonista di un episodio toccante, rappresentato anche nel film di Gabriele Cecconi Luci nel buio, dedicato all’esperienza concentrazionaria dell'anziano pratese: il dono di una caramella da parte di una piccola sconosciuta di Ebensee, mentre Castellani era a lavorare con altri prigionieri, sotto la minaccia delle armi naziste.
Nei giorni scorsi finalmente -incrociando i suoi ricordi con un intenso lavoro di ricerca da parte dell'“Associazione per il gemellaggio Prato–Ebensee”- quello che Castellani ha sempre definito il “piccolo angelo biondo” si è materializzato nella signora Theresia Huber, nata Jung, di 62 anni.
Così, nel giardino della signora Theresia, davanti a tanti pratesi e a tanti cittadini di Ebensee si è svolto l’incontro tra l’ex deportato italiano e l’allora piccola bambina austriaca, che ha accolto, con in mano un grande involto da caramella, un emozionato Roberto Castellani, il quale si è a lei così rivolto: “Ti do ora il bacio che avrei voluto darti 59 anni fa”.

Uno scroscio di applausi, in un clima di forte partecipazione emotiva, ha accompagnato il commosso abbraccio tra i due protagonisti di quell’episodio di un tempo lontano e tragico. “Ti ringrazio per quel tuo gesto, che mi ha dato allora tanta fiducia, e ti aspetto a Prato”, ha detto alla fine Castellani. E la signora Theresia ha promesso che farà di tutto per venire prossimamente nella nostra città a rinnovare un incontro che si è fatto così lungamente attendere.
Organizzato dalla sezione pratese dell’Aned si è svolto, dal 6 all’11 maggio, l’ormai tradizionale pellegrinaggio della memoria ad Ebensee, la cittadina austriaca già sede di un lager ove furono deportati i lavoratori pratesi catturati dai nazifascisti dopo lo sciopero del marzo ’44, che quest'anno ha vissuto un momento davvero unico, di forte commozione.

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