Un nuovo cartello di 33 distretti in difesa del tessile europeo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2004 17:54
Un nuovo cartello di 33 distretti in difesa del tessile europeo

Mai più soli per vincere le sfide del tessile-abbigliamento. In Francia, in Belgio come in Portogallo, la musica è sempre la stessa: zero tutela per il settore, zero reciprocità per stare sul mercato. È così che nasce il “Protocollo d’accordo per la promozione dello sviluppo sostenibile nel tessile-abbigliamento in Europa”, sottoscritto ieri da 33 distretti tessili europei, tra cui quello di Marsiglia, di Cambrai, Nimes, Bruxelles, e di Guimaraes in Portogallo.

Un passo importante verso la costituzione di un cartello unico di paesi e di associazioni in difesa del tessile europeo, inizialmente promosso da Confartigianato Prato e dalla Citè de l’iniziative di Roubaix e poi esteso a un ventaglio più ampio di associazioni artigiane del territorio nazionale, vale a dire Confartigianato Pistoia, Cna Artigianato pratese, Confartigianato Imprese Arezzo, Confartigianato Biella, Confartigianato Imprese Como, Confartigianato Macerata, Upa/Confartigianato Unione provinciale artigiani Mantova, Confartigianato Marca Trevigiana, Lapam Modena Federimpresa/Confartigianato, Unione provinciale artigiani Padova/Confartigianato, Confartigianato Imprese Perugia, Associazione artigiani della Provincia di Vicenza/Confartigianato.



“Il nostro obiettivo – spiega il coordinatore regionale dell’area moda di Confartigianato, Marco Pieragnoli – è quello di creare una strategia comune per fare lobby sui vari politici affinché prendano a cuore la situazione dei distretti europei”.

Inutile dire che la posta in gioco è alta: “Non vogliamo innalzare barriere protezionistiche sulla nostra produzione – spiega Pieragnoli - ma quello che chiediamo è una maggiore consapevolezza per i nostri prodotti, riferendosi alla loro identità culturale, oltrechè alla loro ricchezza economica”.

Così, mentre l’Europa di fronte alla Cina sembra avere il fiato corto, le associazioni artigiane scelgono di non stare con le mani in mano. Anzi: chiamano al capezzale del tessile europeo una task-force di 33 distretti, il fior fiore del comparto continentale. “I nostri cavalli di battaglia – sottolinea Pieragnoli – saranno la lotta alla concorrenza e al dumping economico e ambientale, l’introduzione del ‘made in’ e di regole più severe sulla tracciabilità dei prodotti del tessile-abbigliamento”.



Occhi puntati dunque sull’imminente vertice dei ministri europei dell’Economia ai quali, spiega Pieragnoli, “verrà consegnata una copia dell’accordo firmato in modo che possano prendere coscienza delle nostre richieste e posizioni”.

In evidenza