Il 70% dei fiorentini sostiene che gli extracomunitari abbiano il diritto di voto alle elezioni amministrative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2004 21:53
Il 70% dei fiorentini sostiene che gli extracomunitari abbiano il diritto di voto alle elezioni amministrative

Conoscere la percezione che i fiorentini hanno dei principali fenomeni demografici della città è l'obiettivo dello studio condotto dall'ufficio comunale di statistica in collaborazione col dipartimento di statistica dell'Università di Firenze che è stato presentato oggi in Palazzo Vecchio dall'assessore alla statistica Francesco Colonna, da Silvana Salvini e Francesca Regina del dipartimento di statistica dell'Università di Firenze e da Gianni Dugheri dell'ufficio comunale di statistica. La ricerca completa lo studio, presentato lo scorso dicembre sul profilo demografico della città e sulle previsioni dell'andamento della popolazione nei prossimi venti anni, realizzato dal medesimo gruppo.

"L'indagine che presentiamo oggi - ha detto l'assessore Colonna - fotografa una Firenze dagli aspetti insoliti. Una città che non conosce il numero dei suoi abitanti, ma con una grande disponibilità, tolleranza e accoglienza verso gli stranieri. Una città che vorrebbe più famiglie con due figli, che apprezza i servizi comunali, ma li conosce poco. Ben oltre il 70% sostiene che gli extracomunitari abbiano il diritto di voto alle elezioni amministrative". L'opinione pubblica è certamente consapevole delle principali dinamiche demografiche di questi ultimi anni: il forte invecchiamento della popolazione, la crescita prossima allo zero, il forte aumento della presenza straniera.

Con la ricerca presentata si è cercato di capire e di misurare la percezione che di questi fenomeni hanno i fiorentini e se esista una differenza fra situazione reale e situazione percepita. Il metodo di ricerca adottato è stato quello di somministrare a un campione della popolazione fiorentina di 2500 individui tra i 20 e i 74 anni un questionario telefonico riguardante la conoscenza e le opinioni relative alla popolazione residente a Firenze, alla struttura delle famiglie, agli stranieri. Le interviste sono state effettuate presso il Centro CATI dell'ufficio di statistica del Comune.

Solo il 35,5% degli intervistati riesce a dare una valutazione corretta del numero di abitanti di Firenze mentre il 32,1% pensa che gli abitanti siano più di 400.000 (il dato reale è di poco più di 350.000). Questa errata valutazione è probabilmente dovuta al gran numero di pendolari che giornalmente si recano nel capoluogo fiorentino e alla crescente quota di immigrazione straniera. Il 44% degli intervistati ritiene che la popolazione di Firenze aumenterà tra 20 anni mentre sono il 45,6% coloro che vorrebbero che la popolazione rimanesse più o meno la stessa.

Per quanto riguarda l'andamento della natalità, dalle interviste emerge una maggioranza che è consapevole della diminuzione in atto e giudica negativamente la bassa fecondità di Firenze: il 72,9% degli intervistati dichiara che il numero ideale di figli per famiglia è due, a fronte di una realtà in cui il numero medio di figli è 1. I fiorentini sono altresì consapevoli del crescente disequilibrio generazionale (aumento delle persone anziane rispetto ai giovani). Alla domanda se gli intervistati avessero intenzione di avere altri figli in futuro circa il 40% della popolazione tra 20 e 50 anni ha risposto di no ed una quota di poco inferiore, il 39%, ha invece risposto affermativamente.

A proposito della presenza di immigrati, la quasi totalità della popolazione avverte l'aumento continuo degli stranieri che vivono a Firenze. Tale aumento viene attribuito soprattutto a cinesi (per il 30,3% degli intervistati) e ad albanesi (24,2%). Di particolare interesse sono le opinioni espresse in favore dell'integrazione sociale degli stranieri: in questo senso si esprime più del 75% degli intervistati e circa il 70% è d'accordo sul fatto che chi vive in Italia da un certo numero di anni dovrebbe aver diritto a votare nelle elezioni comunali.

Firenze è quindi una città aperta all'integrazione, anche se per il 54,8% degli intervistati l'aumento degli stranieri può favorire la diffusione della criminalità. Nel complesso, il 47% ritiene che il numero di stranieri sia né troppo alto né troppo basso, a fronte di un 44% che invece ritiene troppo elevata la presenza straniera. Analizzando i dati per quartiere emerge che all'Isolotto-Legnaia e a Rifredi-Le Piagge ci sono le più alte percentuali di cittadini per i quali gli stranieri a Firenze sono troppi, mentre il quartiere in cui è più diffuso il giudizio positivo sul confronto interculturale è il centro.

Una parte dell'indagine ha riguardato anche la rete delle relazioni sociali. I risultati evidenziano chiaramente il permanere del ruolo centrale della famiglia e delle relazioni parentali più prossime. Infatti alla domanda su chi sia la prima persona cui fare affidamento in caso di necessità l'82% degli uomini si affida al coniuge/partner o ai genitori, mentre tra le donne la quota scende al 69% e aumenta quella di chi può contare solo su sé stessa con il 14% (contro il 6% dei maschi). La ricerca insomma si è proposta di fornire alla popolazione informazioni corrette sui fenomeni demografici che, anche se fanno parte per ciascuno della vita quotidiana, richiedono per il loro studio una professionalità specifica sia nella descrizione delle tendenze, sia nelle interpretazioni casuali.

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