Conferenze sulla globalizzazione a Scandicci
Da BZF presentazione del volume "Utopia e terrore. La storia non raccontata del comunismo" di Marco Messeri , giovedì 22 ore 17.30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 gennaio 2004 12:54
Conferenze sulla globalizzazione a Scandicci<BR>Da BZF presentazione del volume

SCANDICCI – “Se, nel mondo che cambia, riuscissimo a tenere ferma la barra del timone sulla rotta della affermazione dei principi e dei valori di equità, democrazia, giustizia, pace, diritti e libertà dei popoli e degli individui, avremmo davvero un mondo migliore. Dobbiamo quindi fare di tutto per riuscirci”. Con questa premessa, in calce al depliant che ne illustra il programma, Simone Gheri, assessore alla cultura, presenta “Il mondo che cambia”, ciclo di conferenze organizzate dal Comune di Scandicci in collaborazione con le associazioni Auser, Agorà, Amici della Badia di Settimo, Forum per i problemi della pace e della guerra, Pangea, Noi Vingone e Senza denari.

A promuovere una maggiore conoscenza dei problemi di politica internazionale, ed una partecipazione più consapevole al dibattito pubblico intorno a questi temi, sono chiamati studiosi ed intellettuali provenienti da diverse università italiane e da istituti di ricerca specializzati.
Il ciclo di incontri è diviso in due moduli. Il primo, ogni mercoledì dalle ore 21.15 presso la Casa del popolo Vingone (Via Roma 166, Scandicci – Autobus 27-16), inizia domani, 21 gennaio, con Debora Spini (Syracuse University) che parlerà di ONG e società civile globale.

Si prosegue (28.1) con il tema “Diritti umani e diritti civili in una società multietnica” con Dimitri D'Andrea (Università di Firenze); “Il WTO e il commercio internazionale” (Claudio Rigacci, 4.2); “Il mondo post-bipolare tra unilateralismo e multilateralismo (Sonia Lucarelli, Università di Forlì, 11.2); “L’identità politica europea” (Anna Loretoni , Scuola Superiore S. Anna di Pisa, 18.2). Ultimo incontro del modulo il 25 febbraio con “L’ONU e il diritto internazionale” (Marina Spinedi, Università di Firenze).
Per il secondo ciclo le conferenze si spostano alla Badia di Settimo (sala adiacente al Chiostro dei Melaranci, ogni martedì sempre alle ore 21.15).

Primo incontro il 16 marzo su “Le sfide ambientali globali” (Dimitri D’Andrea, Università di Firenze). Si prosegue con “Il capitalismo globale: economia finanziaria ed economia reale” (Piero Tani, Università di Firenze – Forum per i problemi della pace e della guerra, 23.3); “Biotecnologie: salute umana e conseguenze economiche” (Marcello Buiatti , Università di Firenze, 30.3); “Fame e povertà: le ragioni del sottosviluppo” (Andrea Cornia, Università di Firenze, 6.4); “Religioni e fondamentalismi di fronte alla globalizzazione” (Elisabetta Batini, Scuola Superiore S.

Anna Pisa, 13.4). Ultimo appuntamento il 20.4 su “Globalizzazione, guerra e terrorismo” (Daniela Belliti, Forum per i problemi della pace e della guerra). Gli organizzatori, nel consigliare la prenotazione ai cicli di conferenze rivolgendosi all’ Assessorato alla cultura del Comune di Scandicci (055 7591260, e mail uffcultur@comune.scandicci.fi.it) o al Forum per i problemi della pace e della guerra (tel. 055 6800165; fax 055 6581933, e-mail: forumcd@tin.it oppure forum@comune.fi.it) informano che saranno anche disponibili le dispense al prezzo di 5 euro per ogni ciclo.

Giovedì 22 gennaio, alle ore 17.30, presso BZF Vallecchi in via Panicale 61r, sarà presentato al pubblico il volume di Marco Messeri, Utopia e terrore.

La storia non raccontata del comunismo, ( Piemme 2003) con gli interventi di : Franco Cangini editorilaista del "Quotidiano Nazionale", Daniela Coli Direttore della rivista "Palomar" e del saggista Giuseppe Guida; sarà presente l'autore. Il libro è una sintesi agile e informata che ricostruisce la storia dei regimi comunisti del XX secolo, le utopie che li hanno ispirati, i fallimenti cui esse sono andate incontro, gli spaventosi costi umani che hanno imposto a interi popoli. Contesta puntualmente le mitologie giustificazioniste che, a differenza di quanto avviene nel caso degli altri sistemi totalitari, deformano ancora la memoria del comunismo nella coscienza di una parte troppo ampia del pubblico italiano.

Secondo Messeri, c’è una precisa logica interna nella dinamica che ha fatto dei regimi comunisti gigantesche fabbriche sociali di miseria, degrado e terrore.

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