Pieri (FI) e Toccafondi (ApF): «2.000 firme contro la busvia in via Poggio Bracciolini, piazza Gavinana e piazza Ravenna»
Barbaro (DS): «La raccolta di firme può servire per migliorare»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2004 16:33
Pieri (FI) e Toccafondi (ApF): «2.000 firme contro la busvia in via Poggio Bracciolini, piazza Gavinana e piazza Ravenna»<BR>Barbaro (DS): «La raccolta di firme può servire per migliorare»

Sono duemila le firme che verranno presentate al presidente del consiglio comunale Alberto Brasca dai consiglieri Massimo Pieri (Forza Italia) e Gabriele Toccafondi (Azione per Firenze) per l'abolizione della busvia in via Poggio Bracciolini, piazza Gavinana e piazza Ravenna. Lo statuto e il regolamento comunale prevedono, per la presentazione della petizione popolare, la raccolta di almeno 250 firme. «Chiediamo che l'assessore Bugliani - hanno detto Pieri e Toccafondi ed i primi tre firmatari della petizione - faccia un sopralluogo per rendersi conto della pericolosità e inutilità della busvia in contromano.

Perché, dunque, se ne vuole realizzare una nuova? L'amministrazione si era già dichiarata contro due mesi fa». «Perché - si sono domandati - una strada "direttrice ", importante per l'uscita dalla città, viene portata da tre ad una corsia? E' giusto, per risparmiare 40 secondi nei tempi di percorrenza degli autobus, mettere in difficoltà un intero quartiere?».
«Pare opportuno rispettare le tante firme raccolte contro la busvia prevista dal piano generale del traffico urbano in via Poggio Bracciolini, ma ciò al fine di promuovere una verifica di dettaglio per migliorane la realizzazione, non per annullarla.

Anche perché i tanti cittadini che sono d'accordo con l'intervento non firmano, ma vanno ovviamente ugualmente rispettati». E' quanto ha detto Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS e membro della commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio, a proposito delle «ulteriori firme raccolte sulla petizione promossa dall'opposizione di destra. «Tale busvia - ha proseguito Barbaro - va valutata nell'ambito del più generale riassetto della viabilità nella zona di Gavinana, che comprende anche la sostituzione di alcuni semafori e la realizzazione di alcune rotonde, come già avvenuto in piazza Gavinana e in piazza Ravenna.

L'obiettivo di tale operazione complessiva è quello di migliorare la fluidità del traffico, ridurre l'incidentalità, migliorare il funzionamento del trasporto pubblico. Il progetto è parte integrante del piano urbano del traffico approvato definitivamente dal consiglio comunale nel luglio 2003, su cui sono già state presentate e valutate numerosissime osservazioni di cittadini e associazioni. Il progetto finale prevede anche in via Poggio Bracciolini la corsia riservata per i mezzi pubblici, che consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza dei bus di 5 minuti, l'equivalente di una corsa in più sulle linee ad alta frequenza.

Occorre quindi procedere all'attuazione del piano, a meno di non voler avvallare l'idea che le decisioni assunte democraticamente ed ascoltando i cittadini siano solo una farsa». «Sul piano politico la destra - ha aggiunto il consigliere diessino - ci dovrebbe spiegare una buona volta come intende migliorare il trasporto pubblico: localmente ogni busvia, magari con il pretesto illogico che è "contromano", viene contestata, mentre a livello nazionale il governo nega alle aziende e ai lavoratori le risorse per gli investimenti e per i necessari adeguamenti salariali.

La conseguenza di queste scelte è l'aumento indiscriminato del traffico privato, la congestione delle città, l'aumento dei livelli di inquinamento e degli incidenti, un danno alla mobilità dei cittadini meno abbienti». «Capisco che ormai siamo in vista della campagna elettorale - ha concluso Barbaro - e che in questo clima ogni spunto è buono per sollevare polveroni ma gli argomenti con cui la destra si oppone a questo intervento appaiono veramente deboli, frutto del clima politico e della convinzione che in questa fase sia utile cavalcare tutte le proteste e tutte le rendite di posizione.

Forse conviene per raccogliere qualche preferenza, ma certamente rischia di danneggiare i cittadini più deboli che usano il mezzo pubblico, l'interesse generale, la città»

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