Banchi, coach della Mabo: "Onore al merito a Cantù"

Redazione Nove da Firenze
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11 gennaio 2004 23:55
Banchi, coach della Mabo:

LIVORNO - L’anno 2004 era cominciato bene per Luca Banchi ma, dopo soli sette giorni, il coach amaranto è dovuto tornare a fare i conti con il vecchio ritornello che recita una sola parola: sconfitta. Ieri pomeriggio a farsi beffa dei suoi ragazzi c’ha pensato l’Oregon Cantù e a coach Banchi non è restato altro che commentare una nuova battuta d’arresto: “Abbiamo faticato a tenere viva una partita dove Cantù ha avuto un’autorità ed un cinismo ottimi, che c’ha sempre tenuto a distanza.

“E’ impossibile dare torto a Banchi anche se, almeno nei primi venti sembrava che l’attacco di Livorno non girasse male. Il coach amaranto, visti anche i restanti venti minuti, non è apparso troppo d’accordo: “Noi dovevamo avere un attacco più compatto, invece quando loro hanno avuto qualche guizzo noi abbiamo fatto confusione cercando delle conclusioni che i nostri avversari ci imponevano. Purtroppo anche nei primi venti minuti abbiamo giocato male chiudendo con uno svantaggio troppo ampio”.

In merito allo svantaggio di Livorno alla fine dei primi 20 minuti Banchi sarebbe stato, probabilmente, di diverso avviso se poi, alla ripresa dei giochi, non fosse avvenuto quel black out che ha condannato la Mabo. Sicuramente sul risultato finale hanno pesato molto quei minuti di follia. Ecco l’analisi di Banchi: “Abbiamo concesso molto a Cantù nei primi minuti del terzo quarto. Noi, invece di tornare in campo con la convinzione di difendere determinati e di equilibrare l’attacco, abbiamo permesso ai nostri avversari di fare il loro gioco”.

L’analisi del coach di Grosseto non fa una grinza anche se, a metà dell’ultimo quarto, il ritorno di Livorno a –9 poteva rappresentare un punto da dove ripartire invece, in pochi secondi, la rimonta è stata gettata al vento. Il perché del tracollo è presto spiegato: “ Per cercare di impattare il risultato dovevamo essere perfetti, invece i due errori in attacco, i rimbalzi persi e un fischio arbitrale agghiacciante a favore di Hines ci hanno spento le speranze”. Il triste pomeriggio di Banchi si è, però, concluso con belle parole all’indirizzo di Simone Cotani: “Ha giocato una buona partita.

Ha voluto proseguire c’ho che di buono aveva fatto contro Biella, e questo è davvero un buon segno. Mi dispiace per Rozic. La sua situazione falli non gli ha permesso di giocare tranquillo e non ha permesso a me di ruotare troppo i giocatori”. Sulla sponda canturina l’umore era tutto l’opposto di quello livornese, le parole di Sacripanti ne sono state degna prova: “Per noi era una partita molto importante. Venivamo dalla bella vittoria su Treviso e dalla pesante sconfitta su Pesaro. Questo incontro ci serviva per testare il nostro valore”.

Il pensiero di Sacripanti si è poi rivolto a colui che non doveva essere della partita ma che, oltre ad essere sceso in campo, ha dato molta sicurezza ai suoi compagni: “Stonerook è un giocatore molto importante per noi perché permette agli altri di occupare correttamente il loro ruolo e di giocare di squadra. Quanto manca lui rischiamo di essere troppo egoisti, soprattutto nei momenti di crisi”. L’ultima analisi del coach di Cantù è stata una panoramica dell’incontro che la sua Oregon ha vinto e che le ha dato altri due punti utili per il traguardo Final eight di coppa Italia : “Cantù ha meritato la vittoria essendo sempre stata in vantaggio.

Buona la difesa. Peccato sul più 18 non siamo riusciti a chiudere subito l’incontro, ma del resto giocavamo in trasferta. Ora dobbiamo maturare ulteriormente e sperare che gli infortuni non ci tartassino ancora”. (Nicola Verzoni)

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