Livorno, col cuore si vince e si torna al quarto posto: 2 a 0 ad un buon Piacenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 gennaio 2004 19:59
Livorno, col cuore si vince e si torna al quarto posto: 2 a 0 ad un buon Piacenza

LIVORNO - Una vittoria ottenuta col cuore. Il Livorno ha liquidato il Piacenza con un secco 2 a 0 grazie alle reti di due giocatori non abituati al gol, Vanigli e Ruotolo, ha inoltre fallito un rigore con Protti e preso un palo con Lucarelli, ma ha sofferto più di quanto il tondo risultato finale e questi dati tecnici possano dire. Il primo tempo è corso via senza grossi sussulti, in quasi perfetto equilibrio, anche se gli amaranto già nella prima frazione di gara avevano avuto le occasioni migliori ed il predominio territoriale.

Però il Piacenza aveva saputo difendersi bene e creare perfino qualche pensiero alla difesa amaranto. La svolta della partita si è dunque avuta nella ripresa. Il Livorno, grazie alla grinta e al cuore, è salito di tono. Le occasioni da gol si sono fatte più nitide ed alla fine gli amaranto sono riusciti a passare in vantaggio con capitan Vanigli. Quello è stato il momento di svolta dell’incontro. Alla fine, come intuibile da quanto detto, il Livorno ha vinto con pieno merito, anche se forse il risultato finale punisce perfino troppo un Piacenza che è sempre stato in partita fino al termine.

E questo aspetto, sia chiaro, va a pieno merito del Livorno, del suo cuore ma anche del suo cinismo, nonché della capacità tattica e tecnica del suo mister, Mazzarri, che in mattinata aveva dovuto rinunciare ad entrambi i laterali di centrocampo, Doga e Vigiani, rimediando inserendo Fanucci e Chiellini. In conclusione, dunque, la ciambella è venuta col buco. D’altronde al Livorno, oggi, i tifosi chiedevano di vincere, mettere la freccia per tornare al quarto posto che proprio il Piacenza gli aveva preso prima della lunga sosta di Natale e capodanno, ed alla fine l’obiettivo è stato raggiunto.

Ma andiamo con ordine. La prima azione in qualche modo degna di nota della gara è stata del Piacenza. Al 25’ la difesa amaranto ha sbagliato il fuorigioco e D’Anna è stato davvero bravo ad approfittarne e ad entrare in area, ma Pavarini e Fanucci sono stati ugualmente bravi a fargli sbagliare la conclusione. L’esito è che l’offensiva del Piacenza è stata vanificata, ma Pavarini ha rimediato un brutto colpo in virtù del quale a partire dall’avvio del secondo tempo ha dovuto lasciare il posto a Mareggini che, ironia della sorte, si è poi fatto male anche lui.

Comunque sia, a parte questa azione dei biancorossi, la partita non ha offerto granché, se non furore agonistico da entrambi i lati, fino a quando al 31’ del primo tempo Lucarelli ha colpito il palo al termine di una pregevole azione personale. Il palo di Lucarelli ha infatti letteralmente scosso l’ambiente. E appena un minuto dopo, al 32’, a rendersi pericoloso è stato Biliotti che ha intercettato un disimpegno della difesa piacentina ed ha calciato sul primo palo, ma Orlandoni è stato pronto a coprire il palo.

Al 44’, poi, è arrivata l’azione del rigore. A procurarlo è stato Saverino che, con una magia di tacco, si è liberato di Abbate, è entrato in area, ma Lucenti nel tentativo di impedirgli di andare diritto in porta lo ha atterrato senza troppi complimenti. Dal dischetto è andato Protti, che ha calciato sulla destra, ma Orlandoni è stato ancora una volta superlativo ad intercettare il tiro del bomber amaranto. A questo punto, visto che l’arbitro Castellani di Verona ha concesso ben tre minuti di recupero, era plausibile aspettarsi anche un calo emotivo del Livorno.

Un palo ed un rigore fallito avrebbero sfiancato chiunque. Invece il Livorno ha continuato a macinare gioco con ancora maggiore rabbia. E al 47’, poco prima dell’intervallo, Orlandoni ha dovuto compiere un mezzo miracolo su una rovesciata di Saverino da pochi metri per salvare almeno momentaneamente il risultato. Nel secondo tempo la squadra amaranto è tornata in campo, con Mareggini fra i pali, decisa a prendere i tre punti. Gli uomini di Mazzarri sono decisamente saliti di tono, quelli di cagni sono anadti spesso in difficoltà e in più di un’occasione Orlandoni è stato bravo a salvare la propria porta.

La rete amaranto è arrivata al 28’. Capitan Vanigli ha raccolto uno scambio con Lucarelli in area ed ha beffato Orlandoni. Lo stadio è letteralmente esploso. Al 31’ è stato Mareggini a rimanere infortunato. Anche in questo caso il colpo è stato rimediato in una mischia in area. Con tutto ciò l’ex portiere della Fiorentina, che il Livorno ha prelevato dalla Ternana per coprire le spalle a Pavarini, ha stretto i denti ed ha voluto terminare la gara. Dal 40’, poi, è partito il forcing del Piacenza.

Molto gioco, molto fumo, ma poco arrosto. L’arbitro ha concesso addirittura sette minuti di recupero. Ma la pressione del Piacenza non è mai stata irresistibile. Ed al 50’, grazie a un perfetto contropiede condotto da Rabito che è fuggito sulla sinistra e dal fondo ha messo al centro per l’accorrente Ruotolo, il Livorno ha potuto raddoppiare proprio grazie all’ex capitano del Genoa, che a Livorno pare aver trovato una seconda giovinezza, che senza troppe difficoltà ha fatto letteralmente secco Orlandoni.

A quel punto sulla partita è davvero calato il sipario. Ai ragazzi in maglia amaranto non è rimasto altro che andare a raccogliere gli applausi dei tifosi lanciandosi in tuffo sul prato dell’Ardenza sotto la curva nord. Il giusto riconoscimento per una squadra che, nonostante un buon Piacenza, ha espresso sempre una indiscutibile supremazia territoriale ed una buona dose di opportunismo. Da segnalare, dopo quattro mesi di assenza per infortunio, il rientro in squadra di Balleri. (Marco Ceccarini)

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