Banchi, coach della Mabo: "La vittoria su Biella deve darci slancio per la gara con Cantù"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2004 16:34
Banchi, coach della Mabo:

LIVORNO - Era ormai dal lontano 30 novembre che Luca Banchi non faceva il suo ingresso in sala stampa per commentare una vittoria, ma ieri sera, dopo ben trentasei giorni di buio, è tornato il sorriso sul volto del condottiero amaranto. Contro la Lauretana Biella è stato possibile vedere una prova decisamente convincente della Mabo e di conseguenza Banchi non ha tardato a sottolinearlo: “E’ stata una buona partita, con la particolarità di non doversi fermare all’avere un unico protagonista”.

Le parole del coach amaranto si riferivano alla grande prova di quasi tutti i suoi giocatori che, almeno in questa occasione, non hanno dato a Bell il compito di traghettare da solo la squadra. Gli elogi verso alcuni non sono mancati: “Stasera mi sono piaciuti in particolar modo Parente, Cotani, Garri e nel primo tempo Rozic. In generale devo dire che è stata una buona partita, malgrado lo sbandamento nel momento in cui Biella ha cominciato a pressare con la zona”. Oltre alla buona prova dei quattro italiani appena menzionati, Banchi si è voluto soffermare pure sulla partita disputata da Bell.

Ecco cos’ha detto: “Al tiro non ha avuto delle medie eccezionali e questo perché Biella ha difeso molto bene su di lui. La cosa, però, che mi ha impressionato positivamente è stato come ha gestito la sua situazione falli”. Infatti, per dovere di cronaca, prima della seconda sirena il folletto di Flint era già gravato di tre falli ma, malgrado ciò, non è venuto meno il suo apporto in difesa nei restanti due quarti. Banchi, per primo, non ha tardato a sottolinearlo: “Bell ha gestito in maniera molto intelligente una situazione falli a lui molto sfavorevole riuscendo, comunque, a continuare a difendere molto bene su Carraretto”.

Dopo queste considerazioni la mente di Banchi si è subito rivolta al futuro senza evitare, però, di predicare prudenza: “Spero che la vittoria di stasera non serva a glorificarci troppo, ma serva come punto dal quale ripartire”. In effetti sarebbe un errore mortale, soprattutto da parte dei giocatori amaranto, montarsi troppo la testa. Il perché è presto detto: Sabato 10 gennaio alle ore 15, con diretta televisiva su Raitre, al Pala Macchia andrà in scena lo scontro con l’Oregon Cantù.

La squadra di Sacripanti ieri ha rimediato una pesante sconfitta a Pesaro dove si è arresa sul punteggio di 97 a 68. Proprio questo è uno dei motivi che rendono difficile la partita contro i lombardi ed in merito a ciò Banchi ha detto: “La vittoria ci deve dare slancio per prossima partita perché Cantù, vista la pesante sconfitta di Pesaro, arriverà a Livorno con l’intenzione di vincere. La partita sarà difficile, ma vista la nostra classifica dovremo fare di tutto per vincere”. Queste ultime parole dette ieri da Banchi fanno quindi capire che Livorno, contro Cantù, dovrà avere un ottimo impatto con la partita per riuscire a confermarsi ed a dare una maggiore valenza alla vittoria su Biella.

Sulla sponda piemontese è invece regnato il rammarico per una partita che ha visto una Lauretana sotto tono non riuscire quasi mai ad impensierire la Mabo. Il primo a sottolinearlo è stato coach Ramagli: “La partita ha avuto un solo padrone, Livorno. Sono stati bravi a trovare dalla rabbia di Roseto l’energia per giocare una buona partita. Noi, invece, non siamo riusciti a trovare dalla sconfitta casalinga contro Milano la giusta rabbia in più abbiamo commesso molte ingenuità, soprattutto sui falli”.

Effettivamente non è possibile dare torto a coach Ramagli. Forse, in virtù della classifica e dei risultati deludenti ottenuti fino ad ora da Livorno, i giocatori biellesi si aspettavano una Mabo più “generosa”. Alla domanda se era rimasto stupito da Livorno, Ramagli ha prontamente risposto: “Livorno ha avuto un impatto ed una continuità di rendimento ottimi. Noi, come era successo a Teramo, non siamo stati aggressivi ed abbiamo avuto un atteggiamento remissivo, e ciò non va bene!”.

(Nicola Verzoni)

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