Pisa, 13 dicembre 2003 Nonostante alcuni spunti avessero fatto pensare ad una inversione del ciclo economico, anche nel terzo trimestre del 2003 la produzione industriale della provincia di Pisa ha registrato una sensibile flessione, nell'ordine del 4,7%, sostanzialmente in linea con quella registrata dall'industria toscana (-4,1%). A determinare questo risultato deludente hanno concorso soprattutto i comparti del "made in Italy" che nella provincia di Pisa hanno subito in generale contrazioni della produzione e del fatturato superiori al 10%.
Si tratta di un problema di carattere generale che riguarda sia la nostra regione che l'Italia nel suo insieme e che dipende da tendenze di carattere internazionale, legate da una parte alla debolezza del dollaro e dall'altra alla forte concorrente proveniente dai produttori dell'Estremo Oriente e segnatamente da quelli cinesi.
Fra i settori in controtendenza vi è la performance del settore dei mezzi di trasporto che ha registrato, rispetto allo stesso trimestre del 2002, un aumento dell'8,8% della produzione ed un aumento del 4,6% del fatturato.
Fra gli altri comparti che si sono sottratti al trend negativo di produzione e di fatturato segnaliamo l'elettronica (+1,2% produzione e +2,9% fatturato ) ed il vetro (+0,8% produzione e + 3% fatturato).
Negativi, invece, i risultati del settore del mobile (-3,3% produzione e -2,4% fatturato) anche se, rispetto ai risultati del trimestre precedente, si può cogliere un rallentamento del processo di contrazione che può preludere ad un rimbalzo positivo.
Un altro aspetto negativo dell'attuale congiuntura è rappresentato dall'andamento dell'occupazione che ha registrato una leggera flessione, nell'ordine di un punto percentuale, rispetto al trimestre precedente.
Dalla rilevazione Tagliacarne - Camera di Commercio di Pisa risulta che la contrazione della produzione e del fatturato del III trimestre 2003, rispetto allo stesso trimestre 2002, ha colpito molto severamente le imprese fino a 49 addetti (-9,4% produzione -10,5% il fatturato), mentre le grandi imprese (con pi~ di 250 addetti) hanno registrato incrementi sostanziosi, di poco inferiore al 10%, riflettendo il trend regionale.
Per quanto riguarda le prospettive, dallo stato degli ordini, interni ed esteri, non sembrerebbe che la situazione potesse registrare un sostanziale miglioramento almeno nel breve periodo. Anche l'andamento del rapporto fra euro e dollaro sembra giocare un ruolo negativo per le nostre esportazioni. L'unico elemento favorevole che si prospetta all'orizzonte è rappresentato dalla ripresa economica internazionale trascinata dagli Stati Uniti ed in parte dalla Cina e dal Giappone. Anche l'Europa sembra uscire, sia pure lentamente, dalle secche della recessione e della stagnazione, e da questo punto di vista l'allentamento del patto di stabilità potrà rappresentare un elemento positivo.