Il tema dell’integrazione dei bambini stranieri adottati è da oggi al centro di un convegno di due giorni, che si tiene a Firenze presso l’Istituto degli Innocenti, promosso da: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero Pari Opportunità, Commissione Adozioni Internazionali e Autorità Centrale per la convenzione de L’Aja del 29 maggio 1953. Partecipano ai lavori un rappresentante del Ministero per le Pari opportunità, la Presidente della Commissioni Adozioni Internazionali Melita Cavallo, il Presidente dell’Associazione italiana dei Magistrati per i minorenni, Pasquale Andria, il Presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, Piero Tony, il Presidente del Tribunale per i minorenni di Perugia, Giovanni Morani, e numerosi esperti e operatori specializzati italiani oltre a rappresentati dei governi dei Paesi stranieri da cui provengono i bambini.
Le due giornate di studio intitolate “Bambini adottati da altri Paesi – Nuovi contesti di vita” vogliono essere un contributo alla riflessione sui percorsi d’inserimento e d’integrazione per i minori stranieri adottati, affinché si possa essere sempre più preparati ad accogliere la ricchezza e la complessità che il progetto adottivo comporta.
La riuscita di un progetto adottivo richiede, sin dal momento dell’ingresso del bambino in Italia, la presa in carico consapevole da parte della famiglia e degli altri ambiti che entreranno in rapporto con il bambino.
Questo implica la conoscenza dei contesti che il bambino ha lasciato, delle differenze con quelli che trova, del dolore che ogni separazione comporta, della fatica che ogni incontro richiede, delle risorse che ciascun contesto di vita racchiude in sé. Una “buona adozione” è, infatti, frutto della integrazione del bambino nei diversi contesti: la famiglia allargata, il gruppo dei pari, la scuola ed ogni altro luogo di socializzazione.
Un approfondimento specifico sarà affrontato durante il convegno con la presentazione di una ricerca sull’integrazione scolastica del bambino straniero adottato.
La ricerca, promossa dalla Commissione Adozioni Internazionali con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e realizzata dall’Istituto degli Innocenti, ha coinvolto - attraverso un questionario e incontri di gruppo - un campione di circa 400 famiglie con figli adottati, di una fascia di età fra i 3 e i 16 anni, e 250 scuole frequentate da ragazzi stranieri adottati.
