Fiorello annulla lo spettacolo, mentre i pacifisti manifestano sotto la Prefettura.
Anche il funambolo del divertimento, per rispetto
alle vittime dell'attentato in Iraq, non è voluto
andare in scena. Lo spettacolo di Fiorello «Uno
nessuno e centomila» in programma ieri sera al
Saschall non è andato in scena.
Il vicebrigadiere Giuseppe Coletta doveva ritirare un premio per la bontà. Era onorato, ma non aveva tempo per tornare a Firenze a ritirare un premio. Doveva restare là, in Iraq, a fare il suo dovere.
A soccorrere bambini,
vecchi, donne, e aiutare una popolazione allo
stremo. «Persone da curare a tutte le ore, c'è tanto lavoro» finalmente, la voce dall'altro capo
del cellulare basta a stemperare la grande tensione di Oretta Olivieri per il marito
Filippo.
“Ci stringiamo a chi è stato colpito negli affetti più cari e a chi è ancora in Iraq a fare il proprio dovere. Esprimo il cordoglio e la solidarietà dei Ds toscani alle famiglie dei militari caduti, ai carabinieri e a tutte le nostre forze armate.
La Toscana è particolarmente offesa dall’attentato terroristico e si stringe alle sue istituzioni militari”. Il segretario regionale dei Ds toscani Marco Filippeschi ha inviato un messaggio di cordoglio al generale Bruno Loi, al generale Calogero Cirneco e al generale Tullio Del Sette. “L’Italia ora deve adoperarsi, promuovendo un’iniziativa dell’Unione Europea, perché si dia attuazione immediata alla risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio dell’Onu. Niente può rimanere come prima dell’attentato.
La missione italiana deve essere riconsiderata. Serve un’accelerazione della transizione – aggiunge Filippeschi – si deve ritrovare la strada del multilateralismo, l’unica utile a fronteggiare la minaccia barbara e omicida del terrorismo internazionale. L’attentato che ci ha colpito e quelli che l’hanno preceduto hanno confermato tutte le più gravi preoccupazioni, quelle stesse che in Toscana avevano motivato la ripulsa di tutta una comunità verso una guerra illegittima e sbagliata”.
"La tragedia che ha colpito tante famiglie non ci può lasciare indifferenti -afferma un documento di Rifondazione Comunista- In un contesto terribile in cui la vita umana è annientata dalla follia della guerra e del terrorismo dove sono caduti militari e civili, italiani ed iracheni manifestiamo tutto il nostro rispetto e la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime e alle Forze Armate, ma proprio in nome di questo rispetto continuiamo il nostro impegno contro la guerra e contro il terrorismo.
La missione in Iraq è sbagliata, si innesta in una guerra in atto. Il ritiro delle truppe è necessario proprio per mettere in discussione quella guerra. Tutte le forze della pace devono mobilitarsi per nuove iniziative contro la guerra e il terrorismo".