Circo Faber il 12 novembre a Viareggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2003 10:03
Circo Faber il 12 novembre a Viareggio

Il 12 novembre, alle ore 21.30, la cittadella del Carnevale di Viareggio (Lucca) ospiterà la prima nazionale di “Circo Faber”, spettacolo ispirato al nouveau cirque con un testo teatrale originale intessuto di brani di Fabrizio De Andrè, interpretati dal vivo da sette musicisti. Allestito sotto uno chapiteau da mille posti, “Circo Faber” è messo in scena, con nove attori, dalla compagnia Metropolis, con il patrocinio della “Fondazione Fabrizio De Andrè” e il contributo della Provincia di Lucca; la direzione artistica è dello show designer pepimorgia.

Le prove si stanno svolgendo in tre sale di Lucca. Oggi inizia a Viareggio l’allestimento del tendone da circo che da domenica 9 accoglierà le prove generali.
Un migliaio di spettatori, venti giovani artisti – selezionati dopo un casting durato tre mesi al quale hanno risposto in trecento fra attori, circensi, saltimbanchi e giocolieri – e musicisti che dal vivo interpretano canzoni di De Andrè, sono gli ingredienti dello spettacolo messo in scena da Metropolis, compagnia affermatasi con il musical “Welcome to the machine” e che a Lucca coordina una scuola di recitazione, regia, scenografia e illuminotecnica.

Il progetto “Circo Faber” - sostenuto dalla “Fondazione Fabrizio De Andrè” e, per l’anteprima nazionale, dalla Provincia di Lucca – “incarna uno dei sogni non realizzati del cantautore genovese”, spiega lo show designer pepimorgia, suo grande amico e storico collaboratore, che cura la direzione artistica del musical. La regia è di Emiliano Galigani, autore anche del copione originale, e la direzione musicale di Marco Pacini.

LO SPETTACOLO
All’interno di un vecchio e cadente tendone da circo si incontrano casualmente un’anziana signora e il giovane responsabile aziendale, addetto alla cura dello smantellamento della struttura: il tendone verrà infatti smontato per far posto a nuove costruzioni.

L’anziana appare turbata dalla notizia e inizia così a raccontare gli eventi che, vent’anni prima, sono accaduti all’interno del vecchio tendone. Tramite il racconto della signora prendono vita così i personaggi del Circo Faber, sgangherato e traballante gruppo di circensi in attività, nel passato, all’interno di quella stessa tenda. La vita di questi fantasmi prende forma compiuta, solida, e i ricordi entrano in scena, si intrecciano con la realtà. Lungo questo allacciarsi di vicende viene tratteggiato il quadro di un’esperienza irripetibile, quella del circo.
“…il circo è fatto di gente che viene e che va, del continuo rincorrersi tra fare e disfare: è fatto di operai, barboni, schiavi e saltimbanchi, ammaestrati a ridere e piangere per gioco dei rottami della vita.

Il circo passa da ogni città, forse se ne innamora, o forse, chissà, la odia. Comunque, prima di saperlo l’ha già lasciata e persa per sempre. Il circo esce come un sogno da una porta nel niente, esplode con il suo rullare rotolante di suoni e colori per tornarsene in un attimo dritto nello stesso niente che l’ha creato. Il circo è un sortilegio, una magia soprannaturale che dura un battito di ciglia, un colpo d’ala. In fondo il circo, come una nuvola, è fatto solo per incantare e non a caso nel suo cuore vive sempre un clown: meraviglia di un sorriso, pioggia di solitudine.”

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