Il dolore può essere una malattia vera e propria, quando si dissocia dalla causa di origine e, "memorizzato" dal sistema nervoso centrale, diventa cronico.
Questa nuova concezione sta guidando i ricercatori che, in tutta Europa, studiano il dolore e le terapie per combatterlo. Per mettere in comune le proprie conoscenze e per formare i giovani ricercatori, i massimi esperti in questo ramo di studi si incontreranno alla Certosa di Pontignano, a Siena, per la prima Scuola europea sul dolore, che si svolgerà da domani, sabato 25 ottobre al primo novembre.
La Scuola è stata realizzata a partire da un'idea di Giancarlo Carli, docente del dipartimento di Fisiologia dell'Università di Siena, e di Manfred Zimmermann, di Heidelberg, ed è organizzata dal dipartimento di Fisiologia dell'Ateneo senese, con il contributo della FENS, Federazione europea delle società di neuroscienze. Gli studenti iscritti sono dottori di ricerca o medici che provengono da tutti i paesi europei, ed in gran parte dall'Europa dell'est.
Il dolore cronico sarà analizzato dal punto di vista genetico, neurologico, clinico, psicologico, ma anche da prospettive insolite o particolari: ad esempio si parlerà del dolore rappresentato nell'arte figurativa, con l'intervento di Paolo Procacci nella giornata di apertura, delle differenze tra i due sessi nella percezione del dolore, dell'intervento del sistema immunitario nella modulazione dello stimolo doloroso e la sua analisi con risonanza magnetica.
Nel corso delle giornate di studio verranno quindi presentate le più recenti scoperte che aiutano a capire meglio il difficile tema del dolore cronico, che provoca enormi disagi e sofferenze al malato, ma anche altissimi costi sociali: si parla di circa 500 milioni di euro di spese sostenute da circa un milione di persone, ogni anno, per curarne le sindromi.
