Telepass, il vicesindaco Matulli: "Un provvedimento necessario per una città vivibile"
Checcucci (AN): "Un business per Firenze Parcheggi e Società Autostrade"

Redazione Nove da Firenze
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23 settembre 2003 09:04
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Un provvedimento necessario per avere una città più vivibile. Il vicesindaco Giuseppe Matulli è intervenuto ieri in consiglio comunale sull'introduzione del telepass per il controllo degli accessi nella ztl. "Quando si introducono nuovi provvedimenti in una materia spinosa come quella delle mobilità le polemiche sono inevitabili - esordisce il vicesindaco -. Il caso del telepass è però particolare: fino a qualche mese fa oggetto delle critiche erano i ritardi accumulati nell'attivazione del sistema, adesso invece si polemizza sulle modalità e sui costi.

Comunque l'introduzione del telepass avrà una serie di benefici per l'intera collettività". Prima di tutto consentirà un diverso utilizzo degli agenti di Polizia Municipale comporterà un miglioramento del controllo all'interno della ztl ma anche nelle altre zone della città. Il personale potrà essere utilizzato anche per aumentare il numero dei vigili del quartiere, per incrementare la vigilanza in funzione anti degrado, per migliorare la vivibilità e la sicurezza della città. L'introduzione dei telepass inoltre consentirà una "ripulitura" dei permessi concessi nel corso degli anni e una migliore tutela del centro storico dall'assalto dei veicoli non autorizzati con benefici sia per la vivibilità sia per lo smog.

"Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una girandola di cifre - continua il vicesindaco Matulli - molto spesso inesatte e che hanno contribuito a creare confusione. Non ci sono soprusi o guadagni milionari a scapito dei cittadini. Anzi grazie a una lunga e dura trattativa con la Società Autostrade siamo riusciti a strappare condizioni molto vantaggiose. Inoltre le spese sono finanziate senza mai gravare sul bilancio del Comune. Il servizio viene infatti pagato dagli utenti che ne usufruiscono".

Il vicesindaco entra quindi nel dettaglio illustrando le cifre del piano finanziario relativo all'attivazione e alla gestione del servizio. Il sistema prevede una serie di spese di impianto pari a 1.677.786,96 inclusa l'Iva e comprende: l'aggiornamento, la sostituzione delle apparecchiature obsolete o malfunzionanti, l'attrezzatura e configurazione del centro controllo presso la Società Autostrade per 188.793,60 euro; il rinnovo e integrazione delle apparecchiature informatiche della sala di controllo della Polizia Municipale, le attrezzature e il supporto per l'archiviazione dei dati per 87.604,80; l'acquisto di 31.410 telepass (dotazione da distribuire e apparecchi di scorta) per 1.401.388,56 euro.

"Il telepass costerà 48 euro una tantum - spiega il vicesindaco Matulli - rispetto alla proposta iniziale di Società Autostrade che prevedeva il noleggio a 76 euro ogni quadriennio con un risparmio notevole". Per quanto riguarda le spese di gestione spalmate su quattro anni, la cifra finale, comprensiva di Iva, si attesta su 4.245.856 euro di cui 2.330.256 per il service di gestione e la manutenzione degli impianti, 1.651.440 euro per gli oneri di gestione della Firenze Parcheggi per la distribuzione degli apparecchi, infine 104.160 euro per il canone dovuto a Società Autostrade per 7mila telepass bivalenti, ovvero funzionanti sia per il pagamento del pedaggio autostradale sia per l'accesso alla ztl.

"Anche su questo capitolo - aggiunge il vicesindaco Matulli - siamo riusciti a strappare alla Società Autostrade un prezzo molto favorevole: la richiesta iniziale era di 7 euro a telepass a fronte dei 3,10 che invece pagheranno i cittadini con il telepass bivalente". Alle spese di gestione si deve poi aggiungere i 40mila euro annui di oneri finanziari della Firenze Parcheggi per sostenere il pagamento rateizzato dei telepass. Un costo che secondo il vicesindaco dovrebbe ridursi notevolmente visto che la maggior parte dei cittadini ha preferito pagare in un'unica soluzione.

A conti fatti, quindi, l'uscita del primo anno comprensive di spese iniziali e spese di gestione si attesta su 2.739.250,96 euro mentre sul quadriennio si arriva a 5.923.642,96 euro (Iva compresa). La stessa cifra appare nel capitolo delle entrate ed è il risultato di un finanziamento statale di 547.444 euro, dell'introito della vendita 21.650 dei telepass arriveranno 1.039.200 euro in quattro anni. E ancora 800.000 euro dai permessi provvisori superiori a tre giorni, 105.000 euro dalla vendita dei telepass bivalenti e 3.432.000 dal pagamento del service per la gestione.

"Questa Amministrazione comunale è riuscita a strappare condizioni economiche migliori - ribadisce il vicesindaco Matulli - e basta vedere quanto pagano nelle altre città per rendersene conto. I residenti a Firenze pagheranno soltanto 48 euro per il telepass, mentre gli altri autorizzati dovranno aggiungere altri 65 euro per il service. A Siena invece il costo è uguale per residenti e operatori economici e varia in base al reddito andando da un minimo di 120 a un massimo di 312 euro. A Roma invece il costo è lo stesso per tutti: 320 euro.

La soluzione adottata a Firenze è abbastanza equilibrata per quanto riguarda la distribuzione degli oneri. In questo modo - conclude il vicesindaco - tutti sono chiamati a dare il loro contributo per attivare un sistema che migliora il funzionamento della città".
Un sistema troppo costoso per i contribuenti e sorpassato dal punto di vista tecnologico. Questo il giudizio della consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci sul sistema delle porte telematiche. Intervenendo ieri pomeriggio in consiglio comunale l'esponente del centrodestra ha anche sottolineato che «la contrarietà a questo sistema non può che essere senza se e senza ma perché, conti alla mano, è evidente che i fiorentini spenderanno, in quattro anni, circa 6 milioni e mezzo di euro».

«Da questa cifra, che sarà incassata da Firenze parcheggi, - ha spiegato la Checcucci - circa 3 milioni mezzo di euro, in quattro anni, finiranno nelle casse di Autostrade spa: quest'ultima ha chiesto questa somma e il Comune ha supinamente accettato. Da ciò dobbiamo dedurre che a Firenze parcheggi la gestione del sistema costerà, sempre in quattro anni, ben 3 milioni di euro. Tra l'altro il vicesindaco Matulli, nel fornire le cifre del numero dei cittadini interessati dal provvedimento, fra residenti nel centro storico e non residenti, il numero dei telepass ed i costi ha sostanzialmente confermato, presentando il piano finanziario, i dati che già avevo ipotizzato e che avevo utilizzato per arrivare ai costi finali.

E questa giunta, a poche settimane dall'attivazione delle porte telematiche, ha dimostrato di non sapere far bene neanche i conti o di non voler essere trasparente sugli stessi». «Le prime porte telematiche - ha concluso la Checcucci - sono state installate nel 1998. La messa in funzione di tale sistema di controllo passa attraverso una pratica di omologazione sulla quale deve decidere il ministero dei trasporti. La società autostrade, però, ha chiesto l'omologazione quattro anni dopo. Un ritardo che non ha consentito di poter predisporre un sistema tecnologicamente più moderno e meno costoso.

Visto che abbiamo aspettato cinque anni i comodi di Autostrade spa si poteva aspettare ancora un po' per confrontarsi con i cittadini e le categorie economiche che si sono trovate di fronte al fatto compiuto».
"La maggioranza di sinistra senza nemmeno discutere boccia la richiesta di estendere la deroga al telepass ai genitori-accompagnatori degli alunni minorenni iscritti alle scuole medie inferiori pubbliche e private dentro la ztl". E' questa la protesta espressa dal capogruppo e dalla vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Rodolfo Cigliana e Bianca Maria Giocoli.

"Sembrava ovvio che davanti alla deroga concessa a chi accompagna un alunno alle scuole materne ed elementari - aggiungono Cigliana e Giocoli - fosse consequenziale anche quella per gli alunni della scuola media. Ritenevamo che fosse una questione sociale e non puramente amministrativa: per questo ci si aspettava quantomeno un dibattito che riconoscesse i diritti acquisiti dai cittadini e che potesse dare indirizzi alla giunta". Per trovare una soluzione adeguata anche per gli alunni e le famiglie della scuola media, ribadiscono Cigliana e Giocoli, "c'erano ampi margini, visto che la giunta si è presentata in consiglio comunale senza l'ordinanza firmata e senza alcun documento scritto ufficiale.

A niente, dunque, servono le affermazioni di attenzione per le situazioni familiari fatte costantemente dalla sinistra se poi all'atto pratico le famiglie sono trattate come numeri e con procedure rigidamente amministrative. Le difficoltà di accesso a molte scuole del centro, poi, potrebbero causare una flessione delle iscrizioni ".
«Questa maggioranza è contraddittoria: da un lato ha riconosciuto che i medici di famiglia sono pubblici ufficiali ma poi non gli ha garantito quei diritti che valgono, ad esempio, per le forze dell'ordine».

Questo il giudizio della vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli che aveva presentato una mozione, non approvata oggi pomeriggio dal consiglio comunale, per «non fare pagare ai medici di famiglia che devono visitare i pazienti che abitano nelle zone a traffico limitato il canone di servizio del telepass ». «Questa mattina - ha spiegato la Giocoli - la commissione per le politiche sociali e della salute aveva dato via libera a questa mozione riconoscendo la funzione pubblica dei medici di famiglia.

Il consiglio comunale, però, su proposta del vicesindaco Matulli ha deciso di non concedere l'esenzione: ai medici di famiglia, ha detto Matulli, sarà consegnato solo un contrassegno per far riconoscere le loro auto». «Dispiace inoltre - ha commentato la vicecapogruppo di Forza Italia - che la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini abbia cambiato opinione motivando la sua scelta con il fatto che i medici di famiglia avrebbero potuto usare il telepass gratuito per andare al cinema.

Parte dunque con il piede sbagliato la società della salute, nella quale proprio i medici di famiglia svolgono un ruolo fondamentale. Senza poi dimenticare che, in questo modo, si finirà per penalizzare anche gli utenti che non potranno scegliere liberamente il proprio medico».
L'attivazione delle porte telematiche e dei telepass è una richiesta che viene da tempo da parte dei residenti, da esponenti delle categorie economiche, dalle associazioni ambientaliste ed è persino contenuta in alcuni passati interventi dell'opposizione.

Le recenti proposte di alcuni membri dell'opposizione di attivare le porte telematiche ma non i telepass avrebbero una gestione molto complessa dal punto di vista informatico ed è molto dubbio e improbabile che questa soluzione abbia costi inferiori a quella scelta dall'Amministrazione comunale. La sensazione è che alcuni interventi non siano tanto contro le porte telematiche ma contro la ztl che si intenderebbe causa di danno economico per le imprese commerciali e artigiane. In realtà la crisi dell'artigianato tradizionale e del piccolo commercio ha radici ben più profonde che risiedono nel predominio crescente delle merci di produzione industriale sui prodotti artigianali (di maggiore qualità), predominio che trova il suo caposaldo nello sviluppo preponderante della grande distribuzione.

La crisi dell'artigianato e del piccolo commercio ha dimostrato di non essere legata alla zona a traffico limitato, ma ha colpito tutta la città e, direi, tutto il mondo industrializzato. Sorprendentemente, anzi, un presidio ancora importante dell'artigianato tradizionale si è mantenuta proprio all'interno della ztl, mentre le aziende di artigianato tradizionale sono sparite completamente dalle periferie dove l'accesso e il parcheggio di auto sono liberi. La conclusione può essere solo che avvantaggiare l'uso dell'auto per gli acquisti significa avvantaggiare la grande distribuzione, mentre la ztl e zone pedonali hanno avuto ed hanno la funzione non di danneggiare, ma di preservare le attività dell'artigianato tradizionale e del piccolo commercio.

E' come se i cittadini stessi considerassero un valore aggiunto poter acquistare senza l'assillo del traffico e a questo valore aggiunto collegassero giustamente la presenza di artigiani e commercianti. Il vero rischio è quello di aumentare il carico burocratico per le piccole imprese. I Verdi hanno proposto che gli adempimenti burocratici relativi all'ingresso in ztl per lavoro siano affidati allo sportello unico per le imprese. Il vicesindaco Giuseppe Matulli sta valutando la fattibilità tecnica di questa soluzione.

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