E' quanto chiede, in una mozione, il capogruppo dei verdi Alessio Papini. «Siamo nettamente contrari - ha spiegato Papini - alle norme emanate dall'Unione Europea che il prossimo novembre impediranno la vendita dell'olio di oliva sfuso da parte di agricoltori e frantoi. A partire da quella data diventerà operativo il regolamento che prevede la vendita dell'olio al consumatore solo in contenitori preconfezionati da 5 litri. Questa disposizione si scontra con un sistema molto diffuso in Toscana che soddisfa le esigenze di moltissime aziende olivicole di piccole dimensioni e di una larga fascia di consumatori».
«Inoltre - ha proseguito il capogruppo dei verdi - la vendita diretta assicura una remunerazione del prodotto non condizionata da intermediari e da costi di confezionamento. Il metodo della vendita diretta viene vissuto dal consumatore in un forte rapporto di fiducia col produttore, metodo che viene preferito proprio per la sua tradizionalità accompagnata da una conoscenza del territorio e delle singole aziende. Si tratta di un sistema che privilegia la conoscenza diretta del prodotto da parte del consumatore che spesso richiede il riempimento del proprio contenitore, in genere in contenitori della capacità di più di 5 litri.
Queste nuove disposizioni suscitano rilevanti difficoltà ai produttori per il contrasto con la tradizione e la consuetudine toscana del rapporto diretto fra consumatore e produttore, oltre il 60% della produzione in Toscana è venduta direttamente, e per l'effettiva capacità di adeguamento alla nuova normativa soprattutto da parte dei piccoli produttori». In particolare, la mozione chiede «una revisione della norma tale da consentire di proseguire le tradizionali modalità di vendita diretta dal produttore olivicolo al consumatore finale, permettendo l'utilizzo di idonei contenitori anche forniti dall'acquirente».