Nei giorni scorsi si è conclusa la vendita dell'Ente Tabacchi Italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2003 08:29
Nei giorni scorsi si è conclusa la vendita dell'Ente Tabacchi Italiano

Risultato sorprendente, non per chi ha vinto l'asta, cioè la British American Tobacco, secondo produttore mondiale di sigarette dopo Philip Morris, ma per la somma che ha sborsato: 2.325 milioni di euro, che vuol dire una montagna di soldi.
Ora che cosa succederà del mercato del tabacco in Italia, del sigaro Toscano, e della proprietà immobiliare dell'ente in particolare? Lasciamo perdere i primi commenti ospitati sulle prime pagine di importanti quotidiani del tono: smettiamo di fumare, ora che il Toscano è in mano straniera.
Con la prima privatizzazione il governo Berlusconi hanno messo in cassa una cifra superiore ad ogni più rosea previsione.

L'amministratore delegato dell'ETI ha guidato con successo la trasformazione dell'ex Monopolio di Stato in una spa.
La Confcommercio di Sergio Billé è entrata nella cordata guidata da BAT, e adesso è pronta a valorizzare da una parte la grande capacità di distribuzione dell'ETI e dall'altra a dare maggiore impulso alla distribuzione del tabacco. C'è da attendersi che il tabacco potrà essere venduto anche dove prima il monopolio non lo permetteva.
La British American Tobacco sconterà il prezzo pagato.

Gli analisti hanno bocciato l'operazione. E il titolo in Borsa ne ha risentito. Ora si aspetta di capire come la cifra impegnata per l'ETI verrà "valorizzata", ad esempio con la cessione degli immobili: tra cui la grande struttura fiorentina in piazza Puccini. Per il momento sembra uscire perdente la cordata guidata da Borghetti, che tanto ha fatto parlare di sè per alcuni partecipanti di minoranza (Della Valle e Montezemolo).

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