Nasce anche nel Consiglio Provinciale di Firenze il nuovo Gruppo dei Socialisti Democratici Italiani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2003 13:35
Nasce anche nel Consiglio Provinciale di Firenze il nuovo Gruppo dei Socialisti Democratici Italiani

Lo ha annunciato questa mattina durante una conferenza stampa il segretario regionale dello Sdi e Presidente del Gruppo Consiliare in Regione Toscana, Pieraldo Ciucchi, insieme al consigliere provinciale Andrea Cantini, eletto nella lista dei Democratici per l’Ulivo, che ha recentemente deciso di aderire allo Sdi.
“La scelta di Cantini conferma e rafforza la linea politica dei Socialisti Democratici di assumere, nel centro sinistra, il ruolo di sollecitatori e di promotori della formazione di un’area laica e riformista che si richiama alla grande tradizione del Socialismo Democratico Europeo” ha commentato Pieraldo Ciucchi sottolineando l’importanza e il significato politico della decisione presa dal consigliere provinciale.

“Il consenso e l’adesione a questa linea favorirà la formazione a sinistra di un grande partito riformista, laico e democratico contro ogni rigurgito di massimalismo e di integralismo”.
“Ho deciso di compiere questo passo decisivo – ha spiegato il neo consigliere Sdi Andrea Cantini - con uno spirito avveniristico, proiettato al futuro, non nella semplice ottica delle elezioni provinciali del 2004, ma guardando alle politiche del 2006. Con la mia adesione allo Sdi intendo contribuire alla costruzione di una Casa dei Riformisti collocata col centro sinistra, in cui si riconoscano tutti i socialisti, i democratici, i liberali, coloro che provengono dall’area laica e riformista.

In essa si potranno ritrovare le basi per costruire un forte partito socialdemocratico italiano che sia una reale e concreta alternativa allo strapotere berlusconiano da una parte e a quello filocomunista dall’altra”.
“È stata una decisione collegiale, presa da un nutrito gruppo di aderenti all’Italia dei Valori, che da tempo combatte una battaglia per la democrazia interna, ma che non riusciva più a riconoscersi in un partito in cui la dirigenza è sempre più lontana dai suoi iscritti”.
Andrea Aiazzi, ex presidente del Quartiere 2 a Firenze, commenta così la decisione di aderire ai Socialisti Democratici Italiani intrapresa insieme ad alcuni aderenti all’Italia dei Valori, tra cui figurano i nomi di Andrea Cantini, capogruppo alla Provincia di Firenze, e Basilio Deiana, coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori.
“Sentiamo il bisogno – spiega Aiazzi – di tornare a ragionare veramente di politica.

Per questo abbiamo deciso di aderire allo Sdi, un partito che ha una posizione distinta all’interno del centro sinistra, che non accetta passivamente le decisioni prese dall’alto, che ha delle basi importanti e solide”.
“Durante i miei tre anni di presidenza al Quartiere 2, ho potuto sperimentare sulla mia pelle il grande difetto del centro sinistra a livello fiorentino: un duopolio Ds-Margherita, due forze politiche importanti, ma che non sono sufficienti a se stesse. Un Ulivo che voglia proporsi come alternativo ha bisogno invece di maggiore pluralità”.


“La scelta di aderire allo Sdi deriva da molti fattori – continua Aiazzi. – Innanzitutto riteniamo che la cultura laica e l’umanesimo socialista che contraddistinguono questo partito siano fondamentali per una logica di pluralità. Siamo convinti che i Socialisti Democratici siano la forza politica più credibile a causa della forte depurazione derivante dalle vicende degli anni ’80 che ha creato la selezione positiva di una classe dirigente valida e coerente”.
“Inoltre la nostra scelta scaturisce anche dai rapporti avuti finora con il partito: negli anni di lavoro in Quartiere, ho potuto constatare che i Socialisti Democratici sono a livello locale e a livello più alto persone corrette, leali, collaborative.

Da ciò nasce la nostra fiducia nei confronti di un partito con il quale intendiamo portare avanti le nostre battaglie per un confronto senza schemi pregiudiziali, ma nella volontà di riaffermare una cultura riformista nel panorama politico toscano”.

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