SA 8000, si insedia la Commissione etica regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2003 07:31
SA 8000, si insedia la Commissione etica regionale

FIRENZE- Si è insediata ieri ufficialmente la Commissione etica regionale per la responsabilità sociale. L'istituzione della commissione è il punto di arrivo di un percorso sulla responsabilità sociale delle imprese che la Toscana ha avviato da tempo e che si è concretizzato nella previsione di contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese toscane che intendono acquisire la certificazione SA 8000 (Social accountability), insieme ad altre certificazioni di qualità ambientale e gestionale.
Compito della commissione - presieduta dall'assessore Brenna e formata da 25 componenti, rappresentanti di unione regionale delle camere di commercio, associazioni di categoria, sindacati, associazioni no profit e non governative, dei consumatori e degli enti locali - è quello di condividere il percorso verso la certificazione etica con tutti i portatori di interessi a livello territoriale (stakeholder).

Perché condividere il percorso? Perché ciò consente di garantirne la correttezza, di premiare le eccellenze che si manifestano nel territorio e verificare tempestivamente gli eventuali punti di criticità.
"La responsabilità sociale - spiega l'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna - non può essere una semplice operazione di lifting aziendale come, in alcuni casi, è stato per alcune grandi imprese che hanno dovuto affrontare campagne internazionali di boicottaggio. Non vogliamo che dietro la certificazione si nascondano mistificazioni e per evitare questo è necessario un costante e trasparente confronto con tutte le componenti della società".
Ad oggi sono circa 50 le piccole e medie imprese toscane che hanno ottenuto i contributi messi a disposizione dalla Regione, tramite la misura 1.4.1.

del DOCUP e il Fondo regionale per l'industria, sia per le imprese in zona Obiettivo 2 e Phasing Out (cioè quelle che possono usufruire dei finanziamenti Ue per le aree a declino industriale), sia per quelle che si trovano in altre zone della Toscana. Il finanziamento pubblico complessivo previsto fino al 2006 è di circa 32 milioni di Euro, di cui oltre 25 milioni di contributi Ue. La Regione ha individuato anche altri strumenti utili (ad esempio le misure DOCUP 1.2, 1.6.2., 1.8.) che finanziano le spese in investimenti immateriali, necessari all'acquisizione della certificazione di responsabilità sociale.
La Toscana è la prima regione in Europa ad aver inserito nel documento unico di programmazione dell’Obiettivo 2 per gli anni 2000-2006, una misura che prevede incentivi alle imprese che intendono ottenere la certificazione, rispondendo così all’invito formulato dalla Commissione europea nel Libro Verde “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese”.
Si ricorda che SA 8000 è uno standard internazionale (già adottato da multinazionali e aziende come Avon, Coop Italia, Toy R’Us ) la cui adozione implica, da parte delle imprese che vi aderiscono, un approccio globale al tema della qualità, dove diventa importante non solo il cosa ma anche il come si produce.
E' questo il punto di forza di questa certificazione, che impone il rispetto dei requisiti non solo l'impresa che la acquisisce ma anche i propri fornitori, spesso dislocati in territori lontani e con tutele legislative e sindacali "deboli".
La SA8000 ricostruendo la catena di fornitura dell'impresa certificata, consente quindi di delineare al "tracciabilità sociale" dei prodotti o dei servizi del sistema economico toscano, informaizone preziosissima per il futuro lavoro della Commissione.
I criteri etici cui sono vincolate le imprese e i loro fornitori fanno riferimento a otto requisiti: assenza di lavoro minorile, garanzie per il lavoro dei detenuti, tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva, assenza di discriminazione, garanzie sulle procedure disciplinari, l'orario di lavoro, l'adeguata retribuzione, i sistemi di gestione (basati sull'etica come fattore essenziale per le strategie aziendali).


"La Regione ha avviato un intenso calendario di lavoro - prosegue l'assessore Brenna - per fare della responsabilità sociale delle imprese non solo un'iniziativa per la concessione di contributi, ma uno strumento per costruire un nuovo approccio per uno sviluppo socialmente sostenibile, basato sulla qualità e la crescita di coloro che vi lavorano e dei territori nei quali sono radicate. L'articolazione in distretti tipica del sistema toscano rende la nostra regione un ottimo terreno di prova.Il Piano regionale di sviluppo individua nella responsabilità sociale l'occasione per uno sviluppo di qualità, anzi per il perseguimento della forma più alta di qualità, quella sociale, senza la quale non si può parlare di un vero sviluppo.

E' per questo che la responsabiità sociale è assunta come obiettivo trasversale e strategico.
La Commissione Etica avrà sede istituzionale presso gli uffici dell'Area Responsabilità Sociale e Pari Opportunità del Dipartimento Sviluppo Economico - 055/4383178 - e-mail a.turci@mail.regione.toscana.it.

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