Tonini, originario di Grosseto,
una laurea in economia conseguita presso l'universita' degli
Studi di Roma, e' entrato in Monte Paschi nell'agosto del
1959. Funzionario dal '72 ha ricoperto gli incarichi di
dirigente e di direttore centrale (dal '93).
Nel '96 passa a
Mediocredito toscano spa dove rimane fino all'aprile 1999.
Anno in cui diventa vicedirettore generale di Banca agricola
Mantovana spa, per poi tornare al gruppo Mps nel 2000 nelle
vesti di direttore generale (provveditore) della Fondazione
Monte Paschi di Siena.
L'esecutivita' della nomina di oggi a
d.g. della Banca Mps e' subordinata al nulla osta della
Banca d'Italia.
Subentra a Tonini nella carica di direttore generale della
Fondazione subentra Marco Parlangeli. Nato a Siena nel '60,
laureato a pieni voti in Scienze economiche e bancarie
all'ateneo senese, ha collaborato come docente presso alcune
universita' italiane tra il '98 e il 2002. Entrato al Monte
Paschi di Siena come vincitore di concorso nel 1983
(classificato primo assoluto in graduatoria), e' passato nel
'94 al grado di funzionario.
Distaccato alla Fondazione
Monte dei Paschi dal '97 (successivamente alle dirette
dipendenze della Fondazione stessa), ricopre attualmente
l'incarico di direttore amministrativo con il grado di
dirigente.
Dunque, nessuna sorpresa particolare a riguardo, nonostante alcuni cattivi presagi messi in giro da esponenti regionali del centrodestra estranei agli interessi di Siena, della sua Fondazione e della sua banca. E la lettera del Ministero fuga, finalmente, ogni dubbio a riguardo. Anzi, conferma la validità della scelta della Fondazione di non vendere le azioni, che rappresentano il patrimonio stesso della comunità senese, ma di congelarle come prevedono le normative in materia. Occorre tuttavia tener conto della possibilità annunciata dallo stesso Ministro che il Governo e il Parlamento assumano un provvedimento di proroga sui tempi di dismissione del controllo da parte delle fondazioni bancarie.
Quindi, la stessa Fondazione ha ulteriori spazi per assumere in via definitiva le decisioni di trasformazione delle azioni in privilegiate. In ogni caso, oggi possiamo registrare un risultato positivo che dà la possibilità di lavorare serenamente negli interessi della Fondazione, della banca e della comunità senese>>.
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