SCANDICCI - Il rispetto degli impegni presi con la città ed i lavoratori Matec, la presentazione di un nuovo, aggiornato e credibile piano industriale che tenga fede al mantenimento a Scandicci delle funzioni strategiche e dei livelli occupazionali. L’impegno della Commissione Consiliare competente a seguire passo passo gli sviluppi della situazione. E, con la Provincia di Firenze, quello di costruire una intesa istituzionale con le Amministrazioni locali di Brescia, per monitorare insieme le scelte localizzative del Gruppo Lonati, garantire l’ossatura del sistema progettuale, riconfermare la strategicità anche del polo scandiccese.
E, assicurando che nessuna operazione speculativa sarà tollerata, l’assicurazione che la destinazione dei vecchi e nuovi immobili dove ha sede la Matec di Scandicci non sarà modificata per alcun motivo e resterà produttiva ed industriale.
Questi i capisaldo dell’Ordine del Giorno discusso ed approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale straordinario convocato lo scorso 15 aprile per discutere la crisi della Matec. Una riunione assai partecipata, in sala molti cittadini ma soprattutto tanti dipendenti dell’azienda.
Per loro ha parlato Luca Iandelli, della Rsu, che ha ripercorso le differenti fasi della decadenza della fabbrica che, a partire dal 2001, ha iniziato a dare preoccupanti segni di crisi. Soprattutto, ha detto Iandelli, non è mai decollato quel progetto industriale di polo meccanotessile che la proprietà aveva individuato come strategico per competere sui mercati internazionali, e perseguito con l’acquisizione di Solis, Conti ed Sra, altre tre aziende del settore ora in smobilitazione. Con questi nuovi ingressi Matec era passata negli anni da 400 a 600 addetti.
Ma oggi non solo siamo tornati alle cifre di partenza, ha detto Iandelli, bensì si sente parlare di 65 esuberi che starebbero per essere messi in mobilità”.
In sala, a rappresentare la proprietà, l’ingegnier Giambattista Garza, responsabile delle risorse umane, ha illustrato il punto di vista dell’azienda. Ha sdrammatizzato i toni foschi con i quali è stata descritta la situazione. Ha parlato di innegabili difficoltà congiunturali conseguenti alla crisi mondiale del settore, dei forti investimenti –38 milioni di euro- riversati su Matec.
Della difficoltà di conseguire, nel medio periodo, l’obiettivo del polo meccanotessile a Scandicci. Su Matec, ha detto Garza, “anche se le perdite alle quali è stato fatto fronte non sono più sopportabili e necessita ridurre i costi, non pensiamo minimamente né a disimpegnarci né a ridurre l’autonomia dello stabilimento di Scandicci rispetto a quelli di Brescia”. Tantomeno, ha sostenuto, pensiamo a comportamenti speculativi sugli immobili. Conclusioni del Sindaco Giovanni Doddoli che, rivolgendosi alla proprietà, ha detto di non ritenere sufficienti e soddifscenti le rassicurazioni volontaristiche.
Ed ha chiesto invece risposte certe sulle prospettive del polo meccanotessile, sul perché non ha funzionato, ed ha impegnato Lonati a fornire un piano industriale credibile.