Sociale: la Toscana rischia un taglio da 25 milioni di euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 Febbraio 2003 19:35
Sociale: la Toscana rischia un taglio da 25 milioni di euro

FIRENZE- Parla di “serio allarme di fronte ai pesanti tagli finanziari” - che la maggioranza ha annunciato, ritirato e poi di nuovo riproposto – il telegramma inviato dal vice presidente della Toscana, Angelo Passaleva: con la conseguenza di un possibile dimezzamento del Fondo nazionale per le politiche sociali.
Passaleva non era a Prato questo pomeriggio, al convegno organizzato per analizzare le conseguenze che i tagli della Finanziaria 2003 del governo avranno per Regioni, Province e Comuni (ed anche per il volontariato).

Il vice presidente della Toscana, vice presidente anche della rete europea per combattere esclusioni e marginalità che è nata ad ottobre proprio a Firenze, era infatti impegnato a Torino in un incontro sulle frontiere delle vecchie e nuove povertà. Ha comunque voluto far sentire la propria voce. “Il dimezzamento dei fondi avrà conseguenze davvero gravi per le Regioni: e quindi anche per i Comuni, visto che a loro sono girate gran parte di queste risorse” spiega l’assessore alle politiche sociali.

“Alla Toscana – prosegue – arriverebbero 50 miliardi di vecchie lire in meno: 25 mila euro in meno su 88 previsti, di cui una cinquantina attesi dallo Stato. E ciò metterebbe a rischio molte prestazioni sociali: servizi che quotidianamente interessano anziani, infanzia, minori, persone dipendenti e tutte le fasce più deboli della popolazione”. Qualche esempio: i tagli penalizzerebbero l’assistenza domiciliare, i contributi concessi alle famiglie in situazioni di difficoltà, le quote pagate dai comuni per gli anziani ospiti di residenze assistite.
In Toscana nel 2002 erano arrivati 53 milioni e mezzo di euro: per il 2003 ne erano attesi 50.

A questi la Regione ne aveva aggiunti trentasei e mezzo nel 2002, lievitati quest’anno a 38. Il 75 % delle risorse complessive era stato trasferito direttamente agli enti locali, il 18 per cento utilizzato per progetti decisi assieme ai Comuni e il 7 per cento gestito invece dalla Regione.
“L’allarme – sottolinea Passaleva - è condiviso da tutti gli assessori regionali al sociale, anche da quelli di centro-destra, i quali chiedono di garantire almeno i fondi dell’anno precedente”.

In tutta Italia l’anno scorso erano stati stanziati 771 milioni. Con il taglio i trasferimenti scenderebbero a 350 milioni. “Fra Regioni, enti locali, volontariato, terzo settore e società civile – auspica alla fine l’assessore – è necessaria una forte azione comune contro un disegno che colpisce ed umilia i soggetti più deboli”.

In evidenza