Mentre dilagano le malattie cardiovascolari si riunisce a congresso a Firenze il top degli specialisti italiani ed europei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2003 15:26
Mentre dilagano le malattie cardiovascolari si riunisce a congresso a Firenze il top degli specialisti italiani ed europei

Firenze – Si inaugura oggi al Palacongressi Florence Heart 2003, terza edizione del congresso sulle malattie cardiovascolari che riunirà fino a sabato a Firenze il top degli specialisti toscani, italiani ed europei.
Il simposio è organizzato dal preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, Gian Franco Gensini, e dal direttore del Dipartimento Cardio-Toracico dell’Università di Pisa, Mario Mariani. “Abbiamo concentrato in questi quattro giorni quanto di meglio offra il progresso medico clinico e investigativo”, hanno spiegato stamani alla stampa, “L’obiettivo è di mettere a disposizione di cardiologi e internisti ciò che non è più possibile trovare nei grandi congressi internazionali, ovvero l’opportunità di dialogare direttamente con i ricercatori che hanno avuto un ruolo negli studi più recenti e importanti per il nostro lavoro quotidiano”.


Molto fitto il programma di relazioni e incontri. Occupano grande spazio le nuove tecniche diagnostiche e terapeutiche, la collaborazione in sala operatoria tra cardiologo e cardiochirurgo, l’angioplastica, le malattie valvolari, le arteriopatie periferiche, angina e infarto, ma anche e soprattutto la prevenzione, in particolare la rapidità dell’intervento come elemento determinante di risultati migliori.
Malgrado i progressi scientifici, hanno aggiunto gli organizzatori di Florence Heart 2003, le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte con un’attribuzione di 15 milioni di decessi annui (su un totale di 50), il 45,6% dei quali in Occidente.

Preminenti le cardiopatie ischemiche e le malattie cerebrovascolari con circa 7,2 e 4,6 milioni di decessi. In Italia la mortalità cardiovascolare rappresenta il 44% del totale. Il peso clinico della cardiopatia ischemica è peraltro destinato ad aumentare: sarà la prima causa di morte anche nei prossimi 20 anni e salirà dal 5° al 1° posto come malattia disabilitante.
In Toscana, invece, il cuore uccide ogni anno 10 mila persone su un totale di 30 mila decessi. Su un milione di anziani, inoltre, 350 mila soffrono di ipertensione.

Tra gli ultrasessantenni il 10% presenta una forma di scompenso cardiaco e il 12 soffre di diabete, patologia i cui rischi si sommano a quelli vascolari.
Nel corso del congresso saranno forniti anche altri dati su una serie di ricerche inedite, comprese anticipazioni sulla Carta Regionale Toscana del Rischio Coronarico. In Toscana le malattie cardiovascolari sono, come noto, più importanti e frequenti che altrove. Con la Liguria, è infatti la regione con il più alto numero di anziani. “Una ragione c’è”, hanno spiegato Gensini e Mariani, “ed è che in Toscana si vive più a lungo, perché funziona meglio che altrove anche la sanità, in particolare la cardiologia e la cardiochirurgia che vantano molte aree di eccellenza di valore mondiale.

Si tratta semmai di insistere sulla prevenzione che in parte è organizzazione sanitaria, ma anche e soprattutto educazione individuale”.
In proposito, recentissime ricerche sostengono che ben 70 italiani su 100 rischiano almeno una malattia cardiovascolare, ma solo pochi lo sanno e solo 15 su cento si curano, al punto che neppure l’infarto funziona da deterrente in favore di uno stile di vita più sano: il 30% degli infartuati continua infatti a fumare e il 40% non controlla il colesterolo.
Fra le cause della forte diffusione di malattie cardiovascolari il troppo cibo, innanzitutto.

Nel '94 erano sovrappeso il 7,5% dei maschi e il 7% delle femmine. Dati oggi raddoppiati per i primi (14%) e addirittura triplicati per le femmine (20%). Quanto alle sigarette, aumentano le fumatrici (22%) mentre calano i fumatori (33%). Secondo alcuni ricercatori anche l'infedeltà è un fattore di rischio in più per chi già soffre di malattie cardiovascolari. I rapporti con partner occasionali, infatti, aumentano molto lo stress.
Florence Heart 2003 ospiterà anche due equipe della Harvard International Medical University e del Beth Israel Medical Center di Boston (con cui l’Università di Firenze ha recentemente varato una joint venture) distintasi intervenendo a New York a Ground Zero dopo la tragedia dell’11 settembre.

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