Abetone: gli interventi della Regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2003 06:43
Abetone: gli interventi della Regione

Uomini della squadra mobile di Firenze hanno effettuato la notte scorsa una perquisizione nell'abitazione di un uomo, in provincia di Firenze, nell'ambito delle indagini sui raid incendiari delle ultime settimane.
Oltre allo stanziamento di 50 mila euro, deciso ieri dalla Regione per azioni di comunicazione, la zona dell’Abetone piegata dalla distruzione dell’ovovia potrà beneficiare di ulteriori interventi, come il ricorso a fondi europei o ad altri contributi pubblici per la sicurezza degli impianti a fune.

Prima di tutto, però, è necessario capire dal Governo se e in che misura vorrà reperire risorse per il ripristino dell’impianto, come ha annunciato nei giorni scorsi il ministro Matteoli. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale, Angelo Passaleva, in una comunicazione al Consiglio. Per la Regione, le azioni possibili sono di tre tipi. Nell’immediato, una campagna di comunicazione per mantenere alto l’afflusso degli sciatori. A breve termine, anche se non sarà possibile entro la fine della stagione turistica, bisogna ripristinare l’impianto distrutto.

Gli strumenti per farlo sono già disponibili, ha spiegato ancora Passaleva: sono due bandi europei tuttora aperti, gli “aiuti alle imprese turistiche” e gli “aiuti per la qualificazione dei servizi turistici”. Nel primo caso le provvidenze non possono superare il 15% dell’investimento, nel secondo caso si può arrivare a coprire il 50% delle spese, mentre nell’ipotesi, definita “più teorica che reale”, di un cambiamenti di natura giuridica del gestore, da privato a pubblico, si potrebbe arrivare al 60% delle spese.

In alternativa ai fondi europei, si può far ricorso alla legge 140/99, che, per la sicurezza degli impianti a fune, farà affluire in Toscana 5,5 milioni di euro. “Ma su questo, e non solo su questo, è necessario instaurare un confronto molto stretto col Governo – ha chiarito Passaleva – Dobbiamo metterci tutti intorno a un tavolo e coordinare le azioni”. Per quanto riguarda, infine, le misure a medio-lungo termine, Passaleva ha escluso un ulteriore abbassamento dell’Irap per le imprese colpite, che sarebbe possibile solo a partire dal 2004 e solo per un massimo di un punto percentuale, mentre ha prospettato la possibilità di una legge organica per il potenziamento delle attività economiche legate alla montagna.

“Penso soprattutto ad interventi per le infrastrutture di sostegno, come gli impianti di innevamento artificiale e le macchine per la manutenzione delle piste”, ha spiegato.
“Ad eventi straordinari si risponde con strumenti straordinari, non ordinari come è stato fatto”. Con questa critica alla volta della Giunta regionale si è aperto il dibattito in aula, dopo la comunicazione del vicepresidente Passaleva. Ad avanzarla il capogruppo di An Maurizio Bianconi. “Noi abbiamo richiesto un provvedimento di legge che riesca ad affrontare l’emergenza rapidamente – ha detto Bianconi – in modo da poter rispondere con denaro fresco e facilmente gestibile alle difficoltà in cui versano gli operatori dell’Abetone, che vedono vanificati i ricavi della stagione”.

Secondo Franco Banchi (Cdu) è giusto stabilire livelli crescenti di intervento, all’interno dei quali ogni istituzione faccia la sua parte. Ma è necessario che la Regione Toscana operi una scelta fra le varie ipotesi di intervento messe sul piatto. “Occorre un tavolo di confronto – ha ribadito Banchi – che coinvolga anche i privati, per predeterminare, al di là della gestione dell’emergenza, un rilancio in grande stile dell’Abetone”. Sull’opportunità che ognuno faccia la sua parte ha insistito anche Fabio Pacini (An), che ha sottolineato come il ministro Matteoli manterrà gli impegni presi, e che esistono gli strumenti (come il decreto legge cosiddetto “Courmayer” attivato nel ’99 dopo l’incendio della galleria del Monte Bianco) per garantire l’accesso alla cassa integrazione per i dipendenti dell’ovovia dell’Abetone.

“Sarebbe inaccettabile che la Regione limitasse il suo aiuto a 50 mila euro e all’indicazione di quali fondi strutturali usare all’uopo. Risulterebbe evidente una disparità di trattamento rispetto a quanto è stato fatto in Versilia, dove la popolazione ha ricevuto aiuti ingenti dopo l’alluvione” ha concluso Pacini. Le istituzioni hanno dato una risposta adeguata e coesa dopo l’atto terroristico dell’Abetone: questa la posizione di Agostino Fragai (Ds). “Questa vicenda richiede una reazione compatta, senza che i fronti si dividano in polemiche sterili – ha continuato il consigliere -.

Se il governo nazionale manterrà gli impegni presi per la ricostruzione dell’impianto e il sostegno all’occupazione, alla Regione Toscana sono richiesti altri interventi: l’integrazione delle piste, e anche la costruzione delle condizioni strutturali, nel rispetto dell’ambiente, per garantire una buona funzionalità dell’Abetone. Non servono gli accavallamenti”. Erasmo D’Angelis (La Margherita) ha annunciato che il suo gruppo ha chiesto alla Regione Toscana un provvedimento immediato per il sostegno ai lavoratori dell’Abetone, ribadendo la necessità di non scaricare tutte le responsabilità sugli enti locali e l’amministrazione regionale.

“Alla Regione Toscana chiediamo uno sforzo legislativo aggiuntivo per tutelare i livelli occupazionali della zona, istituendo un apposito fondo per coprire gli oneri previdenziali dei lavoratori stagionali. Il governo nazionale, d’altronde, faccia la sua parte” ha detto D’Angelis. E’ necessario riflettere sulla pericolosità delle bande criminali autrici dell’attentato, e su questo l’impegno politico non deve venire meno. Questa la considerazione fatta da Maurizio Dinelli (Forza Italia).

Per Dinelli la serie di attentati di questi giorni rivela la presenza di una strategia folle e pericolosa. “L’attentato all’Abetone è un atto violento, da condannare senza reticenze e senza chiedersi il perché” ha commentato il consigliere. L’assessore al turismo e commercio Susanna Cenni ha voluto sottolineare che il provvedimento deciso dalla Giunta subito dopo l’attentato, lo stanziamento di 50 mila euro, non ha affatto esaurito gli impegni che il governo regionale intende assumere nei confronti dell’Abetone.

“Abbiamo messo a disposizione dei soldi per far passare immediatamente un messaggio: quello che all’Abetone si continua a sciare – ha detto Cenni -. Il messaggio è passato, e i risultati positivi sull’affluenza dei turisti all’Abetone si sono visti”. Gli interventi successivi saranno decisi anche in base a quello che il governo deciderà. “Dobbiamo collaborare al meglio per utilizzare questa tragedia al fine di rilanciare l’Abetone – ha detto ancora l’assessore -. Gli strumenti ci sono: finanziamenti per le imprese turistiche, del commercio, per le infrastrutture, i consorzi; e possiamo se ce n’è bisogno implementare risorse aggiuntive.

Quello che non ci interessa è una gara al rialzo”. Il vicepresidente Angelo Passaleva, in conclusione, ha ribadito la solidarietà del governo regionale all’Abetone, e che il primo intervento deciso ha un carattere di urgenza, non è esaustivo: ne seguiranno altri, da concertare insieme a tutti gli interessati.

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