Livorno: inaugurata la mostra "luce e pittura"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2003 10:49
Livorno: inaugurata la mostra " uk-img>

La mostra indaga come negli anni compresi tra la metà dell’800 e il 1914 gli artisti italiani abbiano costantemente affrontato il tema della luce nel quadro, approdando ad esiti anche molto diversi tra loro.
Inaugurata al Museo Civico “Giovanni Fattori” di Livorno la mostra LUCE E PITTURA IN ITALIA. 1850-1914, curata da Renato Miracco. La rassegna è promossa dal Ministero degli Affari Esteri, dal Comune di Livorno e dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno e rimarrà aperta fino al 4 maggio.
Attraverso 176 opere (oli su tela e cartone, pastelli e acquarelli su carta), provenienti dalle più importanti istituzioni museali italiane (Civiche Raccolte d’Arte di Castello Sforzesco di Milano, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Firenze, Museo Civico Casa Cavassa di Saluzzo, Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, Museo d’Arte Moderna di Trento e Rovereto, Galleria d’Arte Moderna Ricci-Oddi di Piacenza ) la mostra indaga come negli anni compresi tra la metà dell’800 e il 1914 gli artisti italiani abbiano costantemente affrontato il tema della luce nel quadro, approdando ad esiti anche molto diversi tra loro.
In mostra opere di Giulio Aristide Sartorio, Daniele Ranzoni, Vincenzo Cabianca, De Nittis, Federico Zandomeneghi, Tranquillo Cremona, Silvestro Lega, Francesco Paolo Michetti, Telemaco Signorini, Vittore Grubicy de Dragon, Giovanni Fattori, Filippo Carcano, Giovanni Segantini, Giovanni Boldini, Angelo Morbelli, Plinio Novellini, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Giovanni Prini, Dullio Cambellotti, Mario Sironi, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Ferruccio Ferrazzi, Ardengo Soffici e molti altri.
Si tratta della stessa esposizione inaugurata lo scorso ottobre a Bruxelles dal Presidente della Repubblica Italiana Ciampi e dai Reali del Belgio, integrata nell’occasione con nuovi prestiti mussali e privati.

La tappa livornese è da considerarsi quindi come un work in progress per far conoscere ad un pubblico italiano opere inedite provenienti da musei pubblici, ma contenute nei caveau, o presenti in collezioni private, come il nucleo di De Nittis di provenienza Angelo Sommaruga.
Vengono finalmente portati alla conoscenza di un vasto pubblico, capolavori di Pellizza da Volpedo (Girotondo) e di Previati (Il Re Sole), nonché opere di Zandomeneghi, Ranzoni, Piccio, Fontanesi, Cremona, Nomellini (non esposte dalla Mostra di Saint Louis del 1904), di Sironi, di Prini, di Balla (molte “Compenetrazioni iridescenti” sono inedite per il pubblico italiano) ed alcune straordinarie opere provenienti dalla Estorick Collection di Londra.


L'operazione è quindi anche di valorizzazione di un patrimonio ancora sconosciuto.
Nata nell’ambito delle visite all’estero del Presidente Ciampi, dopo la tappa livornese, la mostra sarà poi a Madrid, Londra e New York.

In evidenza