Modifiche al Piano regionale di Sviluppo Rurale: un’interrogazione di Carraresi e Banchi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2003 14:14
Modifiche al Piano regionale di Sviluppo Rurale: un’interrogazione di Carraresi e Banchi

Firenze- E’ stata presentata da Marco Carraresi (CCD) e Franco Banchi (CDU) un’interrogazione alla Giunta regionale in merito alla modifica della priorità della misura 6 del Piano di sviluppo Rurale, con conseguente penalizzazione del settore agricolo biologico. Si prende atto che la Giunta regionale ha disposto la sospensione della presentazione delle domande su tutte le misure del Piano di Sviluppo Rurale, ad esclusione della misura 6, per la quale si sono modificati i meccanismi di applicazione delle priorità.

Si sono registrate forti proteste provenienti dal mondo agricolo, nonché da istituzioni locali (Uncem e Comunità Montana del Mugello) che hanno chiesto il ritiro del provvedimento, considerato penalizzante per le aziende biologiche. Nell’interrogazione si chiede alla Giunta regionale di valutare l’opportunità di ritirare il provvedimento oppure di modificarlo; inoltre se sono previste azioni di rifinanziamento in grado di sostenere in maniera più efficace il comparto agricolo-zootecnico toscano.

Nella sua riposta l’assessore regionale Tito Barbini ha colto l’occasione per evidenziare che, con l’approvazione del Piano di Sviluppo Rurale nel 1999, la Regione Toscana non ha soltanto presentato alla Commissione europea un atto di programmazione per il finanziamento di interventi tesi allo sviluppo del proprio territorio rurale, ma si è anche assunta l’impegno di verificare la corretta attuazione del Piano per tutta la sua durata e di adottare i necessari correttivi. Va ricordato che il Piano prevede l’erogazione di più di 721 milioni di euro di aiuti, articolato in 19 misure e operativo su un periodo di ben 7 anni, pertanto è necessario un attento monitoraggio, interventi rapidi e continui aggiustamenti per raggiungere gli obiettivi prefissati.

“ Non è la prima volta che la Giunta regionale interviene per modificare il Piano- ha proseguito Barbini – e questa volta è stato chiesto agli enti delegati di fare spazio nei finanziamenti anche alle altre azioni comprese nella Misura 6 “Misure agroambientali”, perché nel Piano tale misura è composta da 5 azioni complessive. Nel 2001 su 213 domande finanziate 208 riguardano l`agricoltura biologica e nel 2002 su 110 domande finanziate 108 riguardando l’agricoltura biologica. Tale situazione è lontana dalle esigenze reali degli agricoltori che stanno puntando con forza sull’agricoltura integrata, con oltre 15.000 adesioni.

E’ noto che gli abbattimenti nei carichi di fertilizzanti e fitofarmaci registrati in Toscana sono da attribuire alle pratiche dell’agricoltura biologica, ma anche ai più di 270.000 ettari di coltivazioni integrate.” Con la modifica al Piano – ha affermato Barbini- si è ottenuto l’importante risultato di rendere disponibile, per le misure agroambientali dal 2003 al 2006, risorse pari a 150 milioni di euro. Sono risorse consistenti se pensiamo che, ad oggi, sono stati spesi solo 5 milioni di euro.

Le prospettive sono quindi positive ed in questo quadro si colloca la scelta regionale di rendere accessibile la misura a tutte le azioni, evitando di penalizzare quelle con massima priorità. Tali interventi non sono lesivi dell’autonomia degli enti delegati, ma confermano l’importanza dell’agricoltura integrata, accanto a quella biologica, che dovrà svolgere un ruolo importante per il miglioramento dell’ambiente e della salubrità dei prodotti. Marco Carraresi (CCD) si è dichiarato soddisfatto della risposta esaustiva, che porta chiarezza e fa conoscere i programmi in atto da parte della Regione Toscana.

La nostra interrogazione nasceva dalle preoccupazioni espresse dai produttori biologici dell’area fiorentina, molto legati ai finanziamenti comunitari. Resta comunque il problema dell’esiguità dei finanziamenti disponibili, come segnalano le categorie, mentre il potenziamento di questo settore è strategico e fondamentale per la crescita economica e ambientale complessiva della Regione Toscana.

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