Le proposte dei medici del calcio sui doping controlli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 dicembre 2002 18:32
Le proposte dei medici del calcio sui doping controlli

Controlli a sorpresa del sangue e delle urine, durante l’intera settimana, al posto dei rituali test di fine partita. Lanciata nei mesi scorsi dalla LAMICA, l’Associazione dei medici del calcio, questa proposta per battere il fenomeno del doping è ora stata fatta propria dalla FGIC, la Federazione Italiana Gioco Calcio, che sull’argomento ha convocato i vertici del calcio italiano per un convegno di due giorni in corso da oggi al Museo Piaggio di Pontedera. “Questo convegno è un vero banco di prova”, ha detto nel suo intervento Enrico Castellacci, presidente dei Medici del Calcio, “Da qui capiremo se si vuole far sul serio oppure se ci accontentiamo delle parole”.


Pur con cautela, la proposta della Lamica incontra comunque l’approvazione di Innocenzo Mazzini, il vicepresidente della Federcalcio che ne parlato esplicitamente in apertura di convegno. “La formula del controllo sangue/urine è stata sperimentata con successo durante i recenti Mondiali di Corea”, ha detto “Applicarla a un campionato nazionale articolato nel tempo e nello spazio come il nostro Sarà senz’altro più complicato, ma non c’è dubbio che il fenomeno doping debba essere contrastato con strumenti più efficaci degli attuali.

Si tratta di capire bene le implicazioni organizzative, economiche ed etiche di una eventuale diversa impostazione dei controlli, ma è giunto il momento che il mondo del calcio si misuri con queste problematiche da una nuova angolatura”.
Presente insieme ai sottosegretari allo Sport e alla Salute Mario Pescante e Cesare Cursi, a Giuseppe Capua, a Gianni Petrucci, presidente del Coni, e a Giuseppe Capua, presidente della Commissione Antidoping della Figc, Castellacci ha insistito sulla lunga battaglia condotta dai Medici del Calcio.

“Finalmente”, ha detto, “troviamo un riconoscimento ufficiale. In effetti, se davvero il mondo del calcio vuole fare tutto il possibile contro il doping, l’analisi a sorpresa e incrociata sangue/urine è la sola strada da percorrere. In questo modo, non sarà più possibile fare calcoli, ormai facilissimi, sulla visibilità delle sostanza dopanti in vista del rituale test di fine partita. Anche i più recidivi si guarderanno bene dal doparsi sapendo di poter essere controllati in qualsiasi momento della settimana”.
Ne’ sono accettabili obiezioni, ha aggiunto Castellacci: “Organizzazione troppo complicata? Costi eccessivi? Rischi di violazione della privacy? Tutti ostacoli abbordabili, se non inesistenti.

Il pianeta calcio non può arretrare in questa battaglia, ne’ arrestarsi di fronte a problemi organizzativi superabilissimi. L’obiettivo è troppo serio. Si tratta di sconfiggere il doping per difendere salute e carriera dei calciatori; per mettere fine alle polemiche e ai sospetti che periodicamente travolgono il settore; per assicurare la piena regolarità dei campionati. Adesso speriamo che tutte le componenti del calcio, Associazione calciatori compresi, accettino.

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